Questa volta ci siamo andati davvero a un passo. L’Italia del rugby è caduta di fronte all’Inghilterra in uno stadio Olimpico gremito. 19-15 il risultato finale, ma all’intervallo eravamo in vantaggio per 12-6 e nel secondo tempo alcuni errori banali ci sono costati carissimo. Grandi elogi per tutti e segnali di un incoraggiante miglioramento, ma intanto il tabellino recita ancora 0 vittorie e, per quanto ci siamo avvicinati, l’Inghilterra resta ancora un tabù per noi. Cosa è andato storto, stavolta? Perchè non siamo riusciti a gestire il vantaggio, che a un certo punto era addirittura salito a 9 lunghezze di vantaggio? La spiegazione è semplicemente che gli altri sono più forti? Per rispondere a queste domande abbiamo scambiato due chiacchiere con Alejandro Canale, ex giocatore e oggi direttore sportivo del Rugby Rovigo. Ecco quello che ci ha raccontato nell’intervista in esclusiva rilasciata a ilsussidiario.net.



Sig. Canale, ci siamo andati vicini stavolta: cosa è mancato per la vittoria?

Direi che ci manca sempre qualcosa, questo anche quando c’era Mallet; pur se adesso l’Italia esprime un tipo di gioco più ambizioso, ci manca sempre qualcosa per arrivare al risultato finale. Abbiamo subito una meta in un momento delicato e questo ci ha un po’ sfibrati. Non abbiamo giocato bene oggi, ma era difficile, il campo era bagnato e così il pallone. Ho visto bene la squadra per 50 minuti, poi ha perso un po’ di freschezza e lucidità, abbiamo sbagliato due calci che sarebbero stati importanti; ma al di là di questo credo che ci manchi qualcosa per vincere partite di questo genere.



A proposito dei calci: non pensa che sia un problema il fatto di non avere un calciatore affidabile? Alla fine, oggi i piazzati hanno fatto la differenza…

Sicuramente. Quando ci sono risultati così, i calciatori sono determinanti. Lo sono anche in altre situazoni, ma specialmente in casi come questi, quando si vince o perde di pochi punti. Loro (l’Inghilterra, ndr) il calciatore di questo livello ce l’hanno; noi abbiamo dei buoni calciatori perchè Burton e Botes sono ottimi calciatori, ma probabilmente non sono al livello di quelli inglesi.

Come giudica, al di là delle due sconfitte, il lavoro di Brunel? Mi sembra che il suo gioco sia molto più offensivo rispetto a quello proposto da Mallet, e forse anche per questo soffriamo nei placcaggi…



Non sono d’accordo sul fatto che l’Italia non abbia placcato e difeso bene; infatti, loro hanno fatto una meta su intercetto, hanno stoppato un calcio, e hanno trovato dei punti su errori nostri. Non direi che siamo carenti in difesa, direi piuttosto che adesso che giochiamo una quantità maggiore di palloni, c’è un movimento diverso e quando si perde palla bisognerebbe risistemarsi più velocemente. Ma penso che sia buona la strada che sta intraprendendo Brunel, nel senso che sta dando alla squadra la possibilità di attaccare; anche perchè non possiamo giocare semplicemente a controllare, senza avere la possibilità di contrattaccare. Ma non ho visto la difesa così carente.

Per concludere: chi vede favorito per questo 6 Nazioni?

Penso una tra Galles e Francia. Ho visto una Francia molto forte: contro di noi hanno subito la nostra presenza per mezz’ora, ma poi ci hanno fatto subito due mete e hanno dimostrato tutto il loro potenziale. Il Galles per come ha rimontato la partita contro l’Irlanda, peraltro in Irlanda, è sicuramente tra le candidate.

 

(Claudio Franceschini)