Probabilmente l’Italia non ci era mai andata così vicina: la vittoria contro l’Inghilterra, maestra del rugby, è stata davvero a un passo, ma non è arrivata anche per alcuni errori azzurri. L’esordio in uno stadio Olimpico di Roma davvero pienissimo (e sotto una fitta nevicata) rimarrà comunque memorabile, ma certo resta il rimpianto, perchè sarebbe bastato davvero poco per renderlo addirittura leggendario. Invece niente da fare, diciottesima partita contro i bianchi inglesi e diciottesima sconfitta: la maledizione continua. Come detto, nevica a Roma, dunque l’arbitro decide di far dipingere le righe del campo in rosso: con l’erba verde e la neve bianca, anche il campo sembra tifare Italia. Il c.t. Brunel propone due cambi rispetto alla formazione che ha ceduto sabato scorso alla Francia: entrano Gonzalo Canale e Marco Bortolami; XV invariato rispetto alla vittoria in Scozia, invece, per gli inglesi. 
– Che per gli anglosassoni venire in Italia non sia più una passeggiata, si capisce fin da subito: il punteggio resta inchiodato a lungo sullo 0-0, finchè l’Inghilterra sblocca il risultato grazie a un calcio di punizione di Farrell al 27′ minuto (0-3). Il calciatore inglese è implacabile – cosa che ha pesato molto sull’esito della partita, come vedremo – e segna un secondo calcio piazzato al 36′ (0-6 Inghilterra). Qui però cominciano quattro minuti che in ogni caso entreranno nella storia del rugby italiano: due mete in così poco tempo all’Inghilterra sono un evento eccezionale, e consentono agli azzurri di andare al riposo in vantaggio. Al 39′ è proprio Venditti – alla seconda presenza – a raccogliere un pallone a pochi metri dalla linea di meta e a varcarla in tuffo: Burton però non trasforma, il punteggio diventa 5-6 Inghilterra. Ma non è finita qui: subito dopo Benvenuti intercetta un passaggio di Foden e inizia a correre; 40 metri palla in mano con tutti i bianchi ad inseguirlo, ma nessuno riesce a prenderlo: meta in mezzo ai pali, Burton trasforma e l’Italia va al riposo sul 12-6. L’Olimpico è giustamente in delirio. 
– Gli azzurri cominciano bene anche il secondo tempo: dopo pochi minuti – ben condotti dagli azzurri – Parisse è toccato duro; Burton sbaglia il calcio piazzato, però il pallone non arriva nemmeno alla linea di meta e quindi resta in gioco. Gli inglesi sbagliano e stendono di nuovo Parisse: nuovo calcio di punizione e stavolta Burton trasforma: 15-6, il sogno sembra davvero a un passo.



Al 10′ minuto, però, Hodgson intercetta un rinvio di Masi (ecco uno degli errori) e s’invola in meta, che poi Farrell trasforma: Italia ancora avanti 15-13, la lotta si fa dura. Passano cinque minuti e lo spietato Farrell realizza un altro calcio di punizione, che sigla il sorpasso degli inglesi, che si portano dunque sul 15-16. L’Italia continua a giocare bene anche se l’Inghilterra ora fa davvero sul serio, dopo aver visto gli spettri di una sconfitta storica. A decidere la partita sono i calci piazzati: al 26′ Farrell segna ancora e porta l’Inghilterra sul 15-19. Per Farrell è l’ultimo e il suo bilancio recita 5/5 (trasformazione compresa) per 14 punti portati alla causa inglese. Nell’Italia invece Botes sostituisce nella parte finale del match Burton e riesce a fare di peggio: se il bilancio di Burton, infatti, è stato di 2/4, Botes usufruisce di due punizioni tra il 28′ e il 34′ della ripresa, ma li sbaglia entrambi. Con i “se” e i “ma” non si fa la storia: li avesse segnati entrambi, sarebbe stata vittoria Italia (a meno di un nuovo rovesciamento di fronte inglese), se ne avesse segnato almeno uno si sarebbe potuto pensare di ribaltare il punteggio con un drop finale. Invece finisce così, con l’Italia che ha giocato alla pari dell’Inghilterra, e chiude la partita con due mete a favore contro una e Parisse nominato “man of the match”: ma nemmeno tutto questo per sfatare il tabù Inghilterra e neanche l’esordio all’Olimpico basta per ottenere la prima vittoria contro gli inventori dello sport della palla ovale. Nella prossima pagina il tabellino di Italia-Inghilterra 15-19.



 

 

P.t. al 27’ c.p. Farrell, 35’ c.p. Farrell, 38’ m. Venditti., 40’ m. Benvenuti, tr. Burton. S.t.: 6’ c.p. Burton, 9’ m. Hodgson tr. Farrell, 14’ c.p. Farrell, 26’ c.p. Farrell.

Masi; Venditti, Benvenuti, Canale (dal 23’ s.t. Morisi), McLean; Burton (dal 7’ s.t. Botes), Gori (dal 17’ s.t. Semenzato); Parisse (cap.), Barbieri (dal 35’ s.t. Ma. Bergamasco), Zanni; Bortolami, Geldenhuys (dal 17’ s.t. Pavanello); Castrogiovanni (dal 33’ p.t. Cittadini), Ghiraldini (dal 19’ s.t. D’Apice), Lo Cicero. All. Brunel.



Foden; Ashton, Barritt, Farrell, Strettle; Hodgson (dal 37’ Turner-Hall), Youngs (dal 10’ s.t. Dickson); Dowson (dal 10’ s.t. Morgan), Robshaw (cap.), Croft; Palmer (dal 18’ s.t. Parling), Botha; Cole (dal 34’ s.t. Stevens), Hartley (dal 34’ s.t. Webber), Corbisiero. (Brown). All. Lancaster. 

Jerome Garces (Fra).

Calci: Burton 2/4, Botes 0/2, Farrell 5/5. 

 

(Mauro Mantegazza)