Pazzesca storia in arrivo dall’America. Saremo anche nel mondo del 2.0 in cui tutto viene visto nel mondo in tempo reale e in cui ognuno può scrivere ciò che pensa o postare le sue foto nel giro di un secondo con un semplice “click”; saranno anche tempi del genere, ma questa sinceramente non l’avevamo mai vista. E’ successo che un pilota, il semisconosciuto Brad Keselowski, ha twittato sul suo account, in tempo reale, l’incidente occorso a Juan Pablo Montoya (volto noto per i passati in Formula 1) e in breve tempo, diremmo minuti, è diventato l’idolo del web. Il fatto è accaduto in Florida, nel corso di una delle gare automobilistiche più famose al mondo, forse la più famosa: trattasi della Daytona 500, inaugurata nel 1959 e quindi giunta all 54esima edizione. E’ la prima gara della stagione, fatto inusuale se pensiamo che di solito le manisfestazioni più importanti chiudono il calendario piuttosto che aprirlo. Si corre su una distanza di 500 miglia, per l’appunto (pari a 805 chilometri) coprendo 200 giri di pista, e il vincitore della gara porta a casa l’Harley J. Earl Trophy, intitolato a uno dei commissioner più importanti nel mondo della NASCAR. Brad Keselowski dunque stava guidando tranquillamente la sua macchina quando si è trovato davanti la macchina di Montoya che, schiantatasi contro una delle vetture addette a pulire la pista, stava per prendere fuoco. Per non saper nè leggere nè scrivere, il buon Brad non ha avuto altra idea se non quella di fotografare la vettura, pubblicare la foto sul suo profilo di Twitter e accompagnarla con il seguente commento: “Fire! My view”. Poi, dopo qualche risposta a qualcuno che gli chiedeva informazioni, un altro commento, a pochi minuti di distanza: “Probabilmente il primo tweet da una macchina nella storia della Daytona 500?”. Giureremmo di sì. Comunque, apriti cielo. Nel giro di pochissimo tempo il profilo di Keselowski è impazzito, raggiungengo i centomila “followers” (su Twitter non esistono gli “amici”: solo gente che ti segue). Per la cronaca, al traguardo i followers di Brad ammontavano a 65mila. La gara poi è stata sospesa per due ore per permettere i soccorsi (tutti illesi) e in questo lasso di tempo il pilota americano ha avuto modo di aggiornare la situazione ai tantissimi (a quel punto) che gli chiedevano informazioni. Per la cronaca, sempre che interessasse ancora a qualcuno, la vittoria l’ha portata a casa Matt Kenseth su Ford davanti a Dane Earnhardt Jr., entrambi statunitensi. 

Ma il vero vincitore è senza ombra di dubbio Brad Keselowski, pur giunto 32esimo al traguardo: “Ognuno avrà i suoi 15 minuti di celebrità”, diceva Andy Warhol. Già: Brad ha anche quasi 220mila persone che leggono i suoi pensieri su Twitter. Se non è celebrità questa. 

 

(Claudio Franceschini)