Riparte la stagione del rugby italiano. Dopo la delusione del Mondiale, dove siamo stati travolti dall’Irlanda, gli azzurri hanno cambiato pelle con il nuovo tecnico francese Jacques Brunel, che sfiderà la “sua” Francia nell’incontro inaugurale del “6 Nazioni” in programma oggi alle 14,30 allo Stade de France a Parigi. Gli altri incontri in programma nella prima giornata sono Scozia-Inghilterra a Edimburgo e Irlanda-Galles domani a Dublino. Per l’Italia un match quasi proibitivo contro la Francia vicecampione del mondo, che vorrà vendicare la sconfitta dell’anno scorso a Roma. La Francia punta a vincere questo trofeo, l’Italia si affida a molti volti nuovi. Un test difficile in cui dare il massimo per non uscire dallo Stade de France con una sonora lezione. Rispetto ai francesi, che dovranno guardarsi soprattutto dal Galles per conquistare questo 6 Nazioni, noi non abbiamo traguardi ambiziosi. Per parlare di questo esordio dell’Italia nel massimo torneo continentale abbiamo sentito Pasquale Presutti, allenatore del Petrarca Padova. Eccolo in questa intervista in esclusiva a ilsussidiario.net.
L’Italia riparte da Brunel, cosa potrà dare questo tecnico alla nazionale?
Ho molta fiducia in Brunel. Lo conosco, è un tecnico di grande valore e di grande esperienza. Mi piace molto. Certo in questo suo lavoro deve essere aiutato da tutti per poter raggiungere dei risultati importanti.
Subito un incontro difficile con i vicecampioni del mondo della Francia: prospettive e pronostico di questa partita?
Secondo me tutte le partite di questo “6 Nazioni” sono difficili. La partita con la Francia lo è ancora di più, ma non c’è niente di impossibile nello sport. Anche loro hanno cambiato molto rispetto al Mondiale, come noi. La Francia parte per vincere questa competizione, noi non abbiamo quell’obiettivo, ma solo la voglia di far bene.
Cosa pensa della decisione di Brunel di disputare gli allenamenti a porte chiuse?
Avrà i suoi motivi che l’hanno portato a fare queste scelte…
Per Brunel poi è una partita speciale, un derby con la sua nazione…
Per lui è un derby personale. Gioca con quella Francia che è la sua nazione d’origine, dove ha vissuto e insegnato rugby per tanti anni.
L’Italia cambia: nomi nuovi, volti giovani, quali giocatori potranno dare di più?
I volti nuovi sono sempre ben accetti in questa Italia del rugby che cambia. Mi fa piacere in particolare l’esordio di Venditti che è quasi un mio concittadino.
I francesi vorranno vendicare la sconfitta di Roma della scorsa stagione…
C’è in palio il “Trofeo Garibaldi” e la loro voglia di rifarsi dopo la sconfitta proprio nel “6 Nazioni” della scorsa stagione. Sarà una partita molto sentita.
In programma c’è anche Scozia-Inghilterra, incontro di grande fascino.
E’ un derby, un incontro molto importante per queste due formazioni. L’Inghilterra ha un nuovo staff tecnico. E’ una partita dal pronostico incerto.
Domenica invece c’è Irlanda-Galles…
Il Galles lo vedo bene, penso che possa anche andare a vincere a Dublino. E’ una nazionale molto forte, senza togliere nulla all’Irlanda.
Chi vede invece favorito per il successo di questo 6 Nazioni?
Proprio il Galles secondo me è la squadra favorita per questo 6 Nazioni. Ha qualcosa più delle altre nazionali.
Nel complesso come valuta il torneo?
Un grande torneo, uno spettacolo puro, con tanto fascino, seguito in tv. Sembra ormai essere entrato a far parte della tradizione e della storia anche dello sport italiano, con un grande indice di gradimento di appassionati e tifosi italiani di questo sport.
(Franco Vittadini)