Senza dubbio sarà la punta della Nazionale italiana ai Mondiali indoor di atletica che si disputano in questi giorni ad Istanbul: Antonietta Di Martino è sicuramente uno dei personaggi più importanti di questo sport in Italia. La sua è una carriera fatta di tante gioie, tra le quali spiccano un argento e un bronzo mondiale e il fatto di essere stata la prima azzurra a saltare più in alto di un mito come Sara Simeoni, ma anche di molti momenti difficili, che ha saputo superare con la forza di una donna del Sud con valori importanti e molto radicati. Non ha mai fatto mistero dell’importanza che ha la fede nella sua vita e del ruolo indispensabile della sua famiglia per tutto quanto ha ottenuto dentro e fuori dagli stadi di atletica. Ora affronta queste gare in Turchia, e soprattutto lavora per il grande obiettivo stagionale, le Olimpiadi di Londra. Ecco cosa ha voluto dirci in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



In che condizioni arriva a questi Mondiali indoor?

Ci arrivo con un bagaglio tecnico un po’ più vuoto in confronto all’anno scorso, purtroppo il tempo ha inciso molto, ma nelle ultime tre settimane abbiamo lavorato bene. Speriamo di riuscire a dare il meglio.

Ci sono tante rivali forti nel salto in alto in questi anni: quali teme di più?



Sicuramente la più pericolosa è la russa Chicherova, perchè attualmente è la più forte di tutte.

E come sono i rapporti tra di voi fuori dalla pista?

Io ho un bel rapporto con le mie rivali, soprattutto con la spagnola Beitia e proprio con la Chicerova: sono tutte e due molto simpatiche.

Quali sono le differenze tra gare indoor-all’aperto?

Non c’è tanta differenza, soprattutto nel salto in alto; diciamo che il vantaggio è a livello meteorologico, cioè non c’è il rischio di pioggia e vento.

La preparazione per Londra come procede?

La preparazione verso Londra procede bene, a livello fisico sto bene e spero che – tempo permettendo – proceda sempre meglio.



Ha dovuto affrontare tante difficoltà nella sua carriera: come ha fatto a superarle?

Non mi sono mai arresa, la fede mi ha tanto aiutato e ho avuto la fortuna di avere sempre vicino persone che mi volevano bene.

Quale ruolo ha la famiglia nella sua vita?

La mia famiglia è importantissima: senza loro e mio marito non sarei mai riuscita a fare quello che ho fatto nella mia carriera, ma soprattutto sono le persone che mi hanno sempre aiutato nell’affrontare la vita e che mi vogliono bene. Sempre.

E la fede come l’ha aiutata nella sua vita sportiva?

La fede ha sempre fatto parte della mia vita e sempre ne farà parte: mi dà forza e mi rende felice. Nell’atletica come in altre situazioni della mia vita mi ha aiutato molto e mi ha dato la forza di superare tanti infortuni e delusioni. Per questo ringrazio sempre Dio per la mia vita.
Ci può indicare qualche episodio in particolare?

Se non avessi avuto la fede non sarei mai riuscita a risollevarmi dopo l’operazione del 2004, quando tanti mi davano per finita.
Cosa pensa delle polemiche di chi ritiene che la fede nello sport sia superstizione?

Credo che spesso ci siano persone che – non credendo – non possono capire il sentimento che un cristiano prova nel momento in cui si fa il Segno della Croce.

 

(Mauro Mantegazza)

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