Alle 13.30 lo stadio Olimpico di Roma ospita Italia-Scozia per l’ultima giornata del Sei Nazioni di rugby 2012. Nella nuova casa della palla ovale azzurra, che da quest’anno sostituisce il Flaminio, si gioca quello che ormai è il classico “spareggio” per evitare il cosiddetto “cucchiaio di legno” che va metaforicamente alla squadra che termina il prestigioso Torneo all’ultimo posto. Il calendario propone quasi sempre questa sfida all’ultima giornata: forse una scelta precisa per dare a questa partita il brivido di una sorta di “finale” per evitare la spiacevole ultima piazza. Da quando l’Italia è entrata nella storica manifestazione, dodici anni fa, gli azzurri e la Scozia hanno “conquistato” ben undici cucchiai di legno, e le cinque vittorie italiane fanno della Scozia la nostra vittima preferita, in una lotta che riguarda anche la posizione nel ranking mondiale (la Scozia è undicesima davanti di un soffio all’Italia). Insomma, oggi gli azzurri devono vincere, anche per regalare finalmente una gioia ai 73000 spettatori che affolleranno l’Olimpico. 



Il cammino di Italia e Scozia in questo Sei Nazioni è stato ovviamente fin qui identico, con quattro sconfitte in altrettante partite, anche se i passivi subiti dagli scozzesi sono stati meno pesanti, e perciò in caso di pareggio – per quanto improbabile nel rugby – il cucchiaio di legno toccherebbe comunque agli azzurri. Il rimpianto per l’Italia si chiama Inghilterra: al debutto nello stadio Olimpico la vittoria è stata davvero a un passo per la squadra del ct Jacques Brunel, ed è inutile dire che un successo contro i maestri della palla ovale (unica nazione europea contro cui non abbiamo mai vinto) avrebbe dato una svolta al nostro Torneo. Ma l’occasione è stata sprecata, e quindi oggi siamo alla solita lotta con la Scozia: Brunel si affida naturalmente a capitan Sergio Parisse, che è in corsa per il titolo di “Mvp” del torneo e che, con Zanni, Masi e Geldenhuys, è uno dei quattro italiani sempre titolari. Il quinto sarebbe stato Ghiraldini, che però deve rinunciare a giocare oggi per la botta al piede sinistro presa a Cardiff, e al suo posto giocherà Fabio Ongaro, che così saluterà la Nazionale nel miglior modo possibile, a 34 aqnni e con 80 presenze. Come ha ricordato Alejandro Canale nell’intervista di presentazione a questa partita, Brunel sta cercando di dare un gioco più completo a questa squadra, con nuove soluzioni per un gioco d’attacco. La Scozia arriva a Roma per giocarsela a viso aperto contro l’Italia. Oramai abbiamo imparato che indossare il kilt non vuol certo dire essere delle femminucce e gli scozzesi vogliono evitare quanto noi il famigerato cucchiaio. Si affideranno all’astro nascente Richie Gray, prossimo acquisto del campionato inglese di rugby, decisamente la stella della formazione allenata da Robinson. Per l’Italia tatticamente sarà una fatica, il tallone d’Achille di non avere un calciatore si fa sentire quanto più crescono i centimetri in touche e la Scozia in questo fondamentale può dire la sua. L’Italia dovrà spingere ancora di più sull’acceleratore per un rugby tutto aggressività e attacco, ma occhio ai ricicli (la Scozia ne ha fatti più di tutti). Insomma l’Italia dovrà essere più che mai accorta tatticamente in difesa e cercare di colpire a freddo in attacco, una guerra di logoramento potrebbe anche avvantaggiare la Scozia. In ogni caso, sempre, a testa alta per cercare la prima vittoria in questo Sei Nazioni. Fra poco vedremo se riusciremo a centrarla: la parola passa all’Olimpico, Italia-Scozia, la battaglia finale di questo Sei Nazioni di rugby, sta per iniziare.



 

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