Ultima giornata del “6 Nazioni” 2012; il Galles, in testa alla classifica con 8 punti, è a un passo dalla vittoria del torneo, magari pure con il Grande Slam. Unica avversaria che teoricamente può insidiare i gallesi è l’Inghilterra, a quota 6. Con 5 punti Irlanda e Francia. Italia e Scozia, ancora ferme al palo, si sfidano oggi alle 12.30 all’Olimpico per evitare il tanto vituperato cucchiaio di legno. Seguirà Galles-Francia al Millennium Stadium di Cardiff, che dovrebbe sancire il trionfo dei Dragoni. Chiuderà l’intero torneo Inghilterra-Irlanda, che si disputerà nel tempio del rugby mondiale, Twickenham. Una giornata elettrizzante, anche per l’Italia che deve evitare di chiudere all’ultimo posto questa manifestazione. La delusione sarebbe ancora maggiore, visto che accadrebbe davanti al pubblico di casa. Per parlare di tutto ciò abbiamo sentito Alejandro Canale, direttore sportivo del Rugby Rovigo. Eccolo in questa intervista a ilsussidiario.net.
Il Galles farà il grande slam secondo lei? E dominerà l’Europa nei prossimi anni?
Credo proprio che il Galles abbia la possibilità di fare il grande slam e di dominare anche nei prossimi anni in Europa, essendo una squadra ancora molto giovane.
L’Italia dovrà giocarsi con la Scozia la possibilità di evitare il cucchiaio di legno…
Penso che sia un incontro alla pari, dove tutte e due le squadre hanno la possibilità di vincere.
Come giudica il lavoro del nuovo ct?
Il mio giudizio è positivo perché Brunel è un tecnico molto preparato. Interessante è il tipo di gioco più completo che vuole sia fatto dall’Italia, portando molte soluzioni importanti per un rugby d’attacco. Nonostante questo, penso che vengano fatti troppi esperimenti e non si badi tanto a quello che succede in campionato e in Celtic League.
C’è anche Inghilterra-Irlanda: chi vede favorita?
Per me l’Irlanda è in grado di fare il colpo in Inghilterra.
Come pensa che sia il livello delle squadre europee?
Credo che solo il Galles sia a livello delle nazioni dell’emisfero sud.
Cosa pensa debba cambiare perché l’Italia possa entrare a far parte del gotha mondiale del rugby? Le sconfitte non possono avere un impatto negativo, anche di immagine?
Bisogna avere pazienza, perché anche la Francia ci ha messo 40 anni prima di vincere il 6 Nazioni. Non credo nemmeno che le sconfitte possano intaccare più di tanto la popolarità e il consenso che questo sport ha ormai in Italia. Se così fosse non si sarebbe compreso la vera essenza di questo sport.
Rugby sport sempre più diffuso, però le nazioni leader sono sempre quelle. Cambieranno mai le gerarchie?
E’ così anche in altri sport come nel calcio o nel basket. Non è perché sono sempre le stesse nazioni a dominare nel rugby che non possa essere sempre più diffuso in tutto il mondo.
Che giudizio dà quindi di tutto questo?
La diffusione del rugby sta in effetti già avvenendo. Sarà ancora più bello quando questo sport troverà successo ovunque. L’importante comunque è che questa diffusione del rugby nel mondo e la sua commercializzazione inevitabile non facciano perdere il senso più profondo di questo sport, quel terzo tempo che ne è l’essenza più vera.
E cosa può dire invece del fenomeno rugby a Rovigo?
Rovigo è una piazza importante una piazza storica di questo sport in Italia. Una città dove il rugby ha sempre avuto una grande tradizione, dove c’è una cultura del rugby molto importante. La scorsa stagione abbiamo raggiunto la finale del campionato, quest’anno speriamo di fare un’altra stagione altrettanto importante, magari riuscendo a toglierci qualche soddisfazione in più.
(Franco Vittadini)