Abbiamo evitato il fatidico cucchiaio di legno. L’Italia ha sconfitto la Scozia 13 – 6  nell’ultima giornata del “6 Nazioni”, allo stadio Olimpico a Roma. Un successo gratificante per una nazionale azzurra che proprio nelle partite interne di questo torneo ha mostrato il meglio di sé, come dimostra la bella partita disputata contro l’Inghilterra proprio all’Olimpico. Una vittoria meritata quella di oggi, anche se nel finale abbiamo subito la reazione della Scozia, comunque resa ancora più bella dalla meta che Giovanbattista Venditti, uno dei giovani più interessanti dell’Italrugby, ha realizzato. E giocata comunque al cospetto di uno stadio Olimpico gremito di 70mila spettatori, dimostrazione che il rugby ormai ha fatto breccia nel cuore degli sportivi italiani. Per commentare quindi questo match ilsussidiario.net. ha sentito Pasquale Presutti, allenatore del Petrarca Padova.



Abbiamo evitato il cucchiaio di legno, è un bilancio sufficiente per questa Italia del nuovo corso di Brunel?

Direi proprio che il bilancio dell’Italia è positivo. Oltre ad aver evitato il cucchiaio di legno abbiamo anche fatto una bella prestazione contro l’Inghilterra e pure contro la Scozia. Abbiamo dei margini di miglioramento molto ampi per poter disputare delle partite ancora più buone in futuro.



Come giudica la prestazione degli azzurri contro la Scozia?

Abbiamo giocato una buona partita. Possiamo ritenerci soddisfatti, perché anche il gioco non è stato niente male.

E come giudica fino ad ora il lavoro di Brunel?

Brunel è un tecnico preparato che sta lavorando bene e sta ricostruendo nel migliore dei modi questa nazionale.

Cosa ci manca invece per evitare alcune batoste come contro il Galles e l’Irlanda?

Ci manca l’esperienza di queste nazionali che hanno anche una grande tradizione nel rugby. Possono attingere a dei settori giovanili molto buoni che le consentono un ricambio sempre efficace.
Italia a due volti quella vista contro l’Inghilterra e la Scozia e quella delle partite esterne..



Bisogna dire che l’Italia si è espressa meglio nelle partite interne, proprio perché naturalmente è più facile giocare in casa. Ma proprio in queste partite interne abbiamo messo in difficoltà una grande nazionale come l’Inghilterra, rischiando anche di vincere e abbiamo battuto la Scozia. Una cosa non da poco.

Cosa ne pensa di Venditti? E’ lui il futuro del rugby italiano?

Venditti è un talento del nostro rugby, un giocatore molto interessante. Gli auguro con tutto il mio cuore di diventare un grande personaggio di questo sport, un vero campione.

Bella comunque la cornice di pubblico dell’Olimpico, ormai il rugby è entrato nel cuore degli italiani…

Una cosa fantastica vedere tutto questo pubblico all’Olimpico che cantava anche l’inno italiano. Una dimostrazione che il rugby ormai fa parte della cultura sportiva degli italiani. C’è ormai un rapporto diretto e profondo con questo sport.

Roma è la città ideale per le partite della Nazionale?

Direi che Roma sia la città ideale per le partite del “6 Nazioni”. Con uno stadio come l’Olimpico, non si può a fare a meno di ospitare questa manifestazione nella Capitale. D’altronde tutte le altre nazioni che partecipano al “6 Nazioni”, scelgono le loro capitali come sedi di questa competizione sportiva. Per la promozione del rugby in Italia ci sono altre città, che rispondono sempre bene alle partite più importanti, come è stato il caso di Milano in occasione dell’incontro tra gli azzurri e gli All Blacks.

 

(Franco Vittadini)