L’ultimo, recentissimo, precedente non è dei più benauguranti per Laure Manaudou. Si sono appena conclusi, infatti, i campionati australiani di nuoto validi come Trials per le Olimpiadi di Londra 2012, la cui grande attrazione era Ian Thorpe, con il suo tentativo di tornare alle Olimpiadi dopo otto anni (da Atene 2004) e soprattutto dopo sei anni di stop totale dopo il ritiro avvenuto nel 2006. Ma l’Australia – come è noto – è una super-potenza mondiale del nuoto, e qualificarsi per le Olimpiadi non è certamente semplice per chiunque, figurarsi per chi è stato lontano dalle vasche per un così lungo periodo di tempo. E così ad Adelaide la settimana dei Trials è stata triste per tutti, dal momento che era desiderio comune quello di vedere Thorpe a Londra questa estate. Niente da fare, e per essere onesti bisogna dire che Ian non ci è neanche andato vicino, ottenendo piazzamenti che nella sua prima carriera da fenomeno assoluto non avrebbe ottenuto nemmeno gareggiando con la febbre a 40. L’ultima sua gara sono stati i 100 sl: ventunesimo, fuori già in batteria. Thorpe però non si rassegna: “Avevo voglia di tornare a gareggiare, di essere competitivo e volevo andare alle Olimpiadi. Ho ancora voglia di fare tutte queste cose”, e quindi già si ipotizzano i piani per vedere l’australiano a Rio 2016. In attesa del futuro remoto, l’attenzione si sposta a Dunkerque, dove sono partiti i campionati francesi, anche in questo caso validi come qualificazioni olimpiche. E pure in questo caso l’attenzione del grande pubblico e dei mezzi di comunicazioni è attirato soprattutto da un altro grande ritorno, quello appunto di Laure Manaudou. Il rientro della campionessa transalpina è stato buono: stamattina in batteria ha nuotato i 100 dorso in 1’00”42, buon tempo che le è valso con facilità la qualificazione alla finale. Ora però Laure dovrà classificarsi in finale nelle prime due posizioni per coronare il proprio sogno a cinque cerchi. La notizia comunque c’è già tutta, anche perchè – se l’assenza della Manaudou è stata di “soli” tre anni – in questo periodo la nuotatrice è diventata mamma. Non è certamente la prima volta che una neo-mamma ottiene importanti risultati sportivi (anzi, ce ne sono stati di ben più significativi), ma di solito il rientro avveniva in tempi più brevi.



Inoltre non si può nemmeno dimenticare il fatto che il suo ritiro, avvenuto ufficialmente il 18 settembre 2009, concluse un periodo di alcuni mesi “sabbatici” seguiti al crollo alle Olimpiadi di Pechino 2008: la sua carriera sembrava insomma aver già imboccato la parabola discendente. Ora però la 24enne ha ritrovato la serenità fuori dalle piscine grazie al rapporto con il collega Frederik Bousquet e alla figlia Manon, e questo potrebbe essere un elemento determinante dopo i tormentoni con Luca Marin e la rivalità – dentro e fuori dall’acqua – con Federica Pellegrini.



 

(Mauro Mantegazza)

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