Immenso Roger Federer. Il campione svizzero torna a trionfare sul cemento californiano di Indian Wells a distanza di sei anni dall’ultima volta e dimostra che – senza nulla togliere a Djokovic e Nadal – la sua classe resta sempre straordinaria. L’ennesima dimostrazione si è avuta ieri, nella finale del torneo Masters 1000, nella quale “Roger Express” ha sfoderato una prestazione che si può definire perfetta contro il gigante statunitense John Isner (2.06), piegato per 7-6 6-3 in appena ottantadue minuti. Dal punto di vista tattico, Federer ha impartito una lezione di tennis a Isner. Scontato? Non proprio, se si pensa che un mese e mezzo fa Isner battè Federer a domicilio in Coppa Davis, e naturalmente che sabato lo statunitense aveva piegato un certo Novak Djokovic, mentre Federer batteva con significativa facilità Rafael Nadal. Dal punto di vista puramente tennistico, Roger Federer sta giocando in questo periodo un tennis fantastico, qualcuno dice forse uno dei suoi migliori di sempre (il che è indicativo visto quanto fatto da Roger in carriera). Il primo set è combattuto, e il primo ad offrire palle break all’avversario è proprio Federer, che si salva nel game d’apertura da 15-40 e poi recupera un terzo break point ai vantaggi. Lo svizzero tiene a bada Isner ma non riesce a fare il vuoto. Si arriva dunque al tie break, logico esito di un parziale equilibrato ed avvincente. Federer sbaglia un dritto sul 2 pari, ma recupera subito il mini break con una risposta sui piedi. Poi è lo svizzero ad andare avanti un minibreak, ma l’ex numero uno del mondo commette un doppio fallo e si ritorna in parità. Sul 5 pari Isner sbaglia e Federer manca il secondo set point mettendo in rete un rovescio. Si gira nuovamente campo sul 6 pari: Roger manca ancora un altro set point ma non fallisce la quarta occasione chiudendo per 9-7 con una prima vincente. Memorabile. La svolta della partita arriva nel settimo gioco del secondo set: Federer si fa più aggressivo alla risposta, Isner non è esplosivo come sabato e lo svizzero sale 4-3 strappando il break che risulterà decisivo. Federer vola, chiude senza patemi gli ultimi game e riceve l’applauso generoso dei 16 mila spettatori di Indian Wells, che pure ovviamente tifavano in gran parte per il loro connazionale. Ma è impossibile non applaudire lo svizzero quando gioca così. Federer chiude con 29 vincenti, 12 errori gratuiti e soprattutto il 91% (20 su 22) di punti conquistati con la prima di servizio.



Per Federer è il quarto titolo a Indian Wells dopo la tripletta 2004 (6-3 6-3 a Henman), 2005 (6-2 6-4 6-4 a Hewitt) e 2006 (7-5 6-3 6-0 a Blake), il diciannovesimo nei tornei Masters 1000 (raggiunto Nadal in vetta a questa classifica), il settantatreesimo torneo della carriera. Trai tornei Masters 1000, Federer ha vinto quattro volte Indian Wells, due volte Miami, quattro volte Amburgo, due volte Madrid, due volte l’Open del Canada, quattro volte Cincinnati e una volta Bercy. Ora tutti i big si spostano a Miami per il torneo di Key Biscayne. Federer sarà ancora il favorito.



 

(Mauro Mantegazza)

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