Giornata di ciclismo davvero intensa quella di oggi, con il Gp di Harelbeke (uno delle prime classiche belghe) e le tappe del Giro di Catalogna e della Settimana Coppi e Bartali. Partiamo proprio dalla corsa italiana, nella quale Diego Ulissi ha concesso il bis: ieri si era imposto su un muro in stile Freccia Vallone, oggi è sfrecciato in volata, in leggera discesa, a Pavullo nel Frignano. In tutti e due i casi, è stato proprio lui personalmente ad attaccare, dimostrandosi uno dei migliori giovani talenti in circolazione: oggi ha attaccato sul colle di Gaiato (5 chilometri con pendenze severe), a una decina di chilometri dal traguardo. La quarta giornata della Settimana Coppi e Bartali, 159 chilometri con tre vere ascese, si è decisa proprio lì: con Ulissi se ne sono andati anche Di Luca, Pozzovivo, Rujano, Serpa e il polacco Huzarski. A 500 metri dall’arrivo Rujano ha cercato di sorprendere i compagni di fuga, Huzarski ha tappato il buco, Ulissi l’ha scavalcato, Di Luca ha rimontato ma invano. Ulissi conclude così in gloria una giornata iniziata non benissimo: “E pensare che nella prima parte della tappa non mi sentivo granché bene. Invece, strada facendo, mi sono ritrovato. E motivato anche dalla vittoria di ieri, ci ho riprovato”. Huzarski, polacco della NetApp che ha vinto la cronosquadre, è il nuovo leader della classifica davanti proprio a Di Luca ed Ulissi, staccati rispettivamente di 10 e 11 secondi. Sarà decisiva la cronometro di domani pomeriggio a Crevalcore (BO), di 14,3 km.
In Belgio invece Tom Boonen ha vinto un’edizione del GP di Harelbeke spettacolare e con un ordine d’arrivo di assoluto prestigio: il padrone di casa ha battuto in volata al fotofinish lo spagnolo Oscar Freire e l’austriaco Bernhard Eisel. Buon ottavo posto per Alessandro Ballan. Per Boonen è il quinto successo in questa gara che propone molti dei muri che i corridori troveranno al Fiandre, compreso il mitico muro di Grammont, che invece quest’anno sparirà dal percorso della corsa “nazionale” fiamminga. Purtroppo però la gara è stata caratterizzata da molte cadute, due delle quali hanno visto coinvolto (senza gravi conseguenze) Fabian Cancellara. Domenica altro appuntamento di prestigio con la Gand-Wevelgem, la terza classica per importanza della prima parte della “campagna del Nord” che culmina con Fiandre e Parigi-Roubaix.
La quinta tappa del Giro di Catalogna (Ascò-Manresa) invece è andata al francese Julien Simon (Saur-Sojasun), che ha preceduto Rigoberto Uran, Silvester Szmyd e Samuel Sanchez. Lo svizzero Michael Albasini (GreenEDGE) conserva la maglia di leader
Segnaliamo inoltre che i commissari tecnici delle Nazionali italiane di ciclismo su pista, Marco Villa ed Edoardo Salvoldi, al termine della sessione di allenamento svolta questa settimana al velodromo di Montichiari, hanno annunciato gli atleti convocati per i Campionati del mondo su pista, in programma a Melbourne dal 4 all’8 aprile. Si tratta di Omar Bertazzo, Francesco Ceci, Angelo Ciccone ed Elia Viviani tra gli uomini e di Giorgia Bronzini ed Elena Cecchini tra le donne.
Infine, una bella notizia per il ct Paolo Bettini e per tutto il ciclismo italiano: Bettini ha vinto la causa legale intentata contro la ZDF presso il tribunale di Bolzano, che ha accertato la falsità delle notizie e il contegno diffamatorio tenuto dall’emittente televisiva tedesca nella settimana precedente i campionati del mondo di Stoccarda 2007, vinti proprio da Bettini.
La ZDF è stata quindi condannata al risarcimento di un danno patrimoniale oltre alle spese di giudizio. “Sono soddisfatto della sentenza – ha commentato Bettini – Personalmente si trattava di una questione di principio. La sentenza mi ripaga almeno in parte della campagna denigratoria che ho dovuto subire mio malgrado da un’emittente televisiva che si è sempre trincerata dietro la sua presunta autorevolezza di mezzo di comunicazione pubblico. La sentenza dimostra che la perseveranza nel difendere le proprie posizioni e i propri diritti può portare a questo tipo di risultati. Spero che questa sentenza serva a fare capire a tutti gli attori del mondo del ciclismo, troppo spesso maltrattati da sommari processi mediatici, che ci può essere giustizia se si difendono con determinazione le proprie convinzioni”.
(Mauro Mantegazza)