Fermata Dorando Pietri, oppure Paolo Bettini station, senza dimenticare Paola Pezzo, Edoardo Mangiarotti e i fratelli Abbagnale. Non stiamo facendo un elenco di glorie dello sport italiano: sono i nomi di alcune fermate della mitica metropolitana di Londra. L’”underground” più famosa e più antica (la prima linea fu aperta al pubblico nel 1863) del mondo, la cosiddetta “Tube”, è uno dei simboli di Londra, e per le imminenti Olimpiadi non poteva esserci occasione migliore per la capitale britannica per celebrare la storia dello sport che dedicare ogni stazione a un mito dello sport. Certo, la scelta non è facile: pur avendo a disposizione ben 361 fermate (tante sono quelle della metropolitana londinese), non è certo facile sintetizzare 116 anni di storia dei Giochi Olimpici. In ogni caso, l’iniziativa è meritoria e anche simpatica. Quale modo migliore per immergersi completamente nello spirito olimpico che salire alla “Usain Bolt station”, dopo due fermate cambiare alla “Ian Thorpe”, tirare dritto fino alla “Michael Phelps” e raggiungere lo stadio olimpico? Infatti la fermata più importante di tutte – quella appunto dello stadio olimpico – è stata intitolata al nuotatore statunitense, in forza delle sue 16 medaglie a cinque cerchi, raccolte in due sole Olimpiadi e delle quali ben 14 d’oro, con lo straorinario en-plein di Pechino 2008 (otto su otto). Tutto il sistema della celebre “underground” londinese sarà dunque dedicato ai campioni olimpici del passato. Un look completamente nuovo, rielaborato nella “Olympic Legends Map”. Le “leggende” che prenderanno il nome delle fermate sono – come detto – 361. Per la maggior parte saranno atleti che hanno vinto almeno un oro nel corso della storia delle Olimpiadi, ma non solo. Tra questi figureranno anche altri atleti che si sono distinti per meriti sportivi, pur non avendo raggiunto il gradino più alto del podio, o – in alcuni casi – celebri per sconfitte che hanno fatto la storia quanto e forse più delle vittorie. L’esempio forse più illustre – anche perchè legato proprio a Londra – è naturalmente quello di Dorando Pietri, l’italiano che alle Olimpiadi di Londra 1908 tagliò per primo il traguardo della maratona, ma venne squalificato perché – stremato dalla fatica – venne aiutato dai giudici nei metri finali.



Non poteva mancare quindi una fermata dedicata a lui. Gli altri azzurri che figurano nella nuova mappa della metro londinese sono Paola Pezzo (doppio oro nella mountain bike ad Atlanta 1996 e Sydney 2000), Paolo Bettini (oro ad Atene 2004 oltre a tutta una carriera straordinaria nel ciclismo), Edoardo Mangiarotti (scherma, forse il più grande di sempre, sul podio da Berlino 1936 a Roma 1960 nonostante la guerra) e i fratelli Abbagnale, eroi del canottaggio con due ori e un argento da Los Angeles 1984 a Barcellona 1992. Questi ultimi avranno ciascuno la propria fermata, una in fila all’altra, nel Sud-Ovest della capitale inglese.



(Mauro Mantegazza)

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