Con la Tirreno-Adriatico e la Parigi-Nizza, prime importanti corse a tappe in Italia e in Francia, la stagione del grande ciclismo entra nel vivo. A dire il vero, tante corse si sono già svolte in molte parti del mondo. Tra quelle più significative, ricordiamo il Tour Down Under in Australia, il Tour de San Luis in Argentina e i Giri del Qatar e dell’Oman. Anche il ciclismo è sempre più globalizzato, come dimostra anche il ruolo sempre maggiore di nazioni che fino a pochi anni fa erano comprimarie. Ci sono squadre che di fatto sono delle “nazionali” come l’Astana (Kazakistan), la Katusha (Russia), il Team Sky (Gran Bretagna) e – ultima nata – la GreenEdge, squadra australiana che ieri si è imposta nella cronosquadre della Tirreno-Adriatico. Leader della corsa (anche dopo la seconda tappa, vinta in volata dal campione del Mondo Mark Cavendish) è quindi Matthew Goss, che l’anno scorso ha vinto la Sanremo, senza contare che la Tirreno-Adriatico dell’anno scorso la vinse Cadel Evans, che poi a luglio giunse in maglia gialla sui Campi Elisi. L’Italia “risponde” con molti giovani interessanti, ma anche con un possibile e clamoroso ritorno alle competizioni di Mario Cipollini. Su tutto questo abbiamo chiesto un commento a un altro grande ex ciclista, Gianni Bugno. Intervista in esclusiva per IlSussidiario.net.



Ieri la cronosquadre iniziale della Tirreno-Adriatico è stata vinta dalla GreenEdge, altro grande momento per l’emergente ciclismo australiano…

L’anno scorso Evans è stato il miglior ciclista della stagione, e l’Australia ormai raccoglie con costanza risultati importanti, non è certo una sorpresa. Quest’anno hanno pure una nuova squadra che darà del filo da torcere a tanti.



Si sta diffondendo sempre di più il modello di squadre “nazionali” di Paesi emergenti. Cosa ne pensa? 

Sicuramente hanno grandi sponsor alle spalle e strutture di livello internazionali, e così possono anche far crescere nuovi corridori.

Come le sembra questa Tirreno-Adriatico con tanti big al via?

Sicuramente è una corsa molto importante, il gruppo la renderà molto significativa e speriamo spettacolare.

Anche perchè il tracciato di quest’anno è molto vario…

Sì, quest’anno è una corsa disegnata davvero molto bene. Il percorso è completo nonostante duri una sola settimana.



Meglio la Tirreno-Adriatico o la Parigi-Nizza in questo momento?

Sono due corse molto importanti, che hanno percorsi simili, anche se di solito la Parigi-Nizza è leggermente più dura.

In vista poi della Milano-Sanremo: sarà una sfida per i velocisti?

Io considero sempre la Sanremo una corsa per velocisti, anche se ovviamente ci sarà chi cercherà di fare la differenza prima del rettilineo d’arrivo.

A proposito di velocisti, cosa pensa del possibile ritorno di Cipollini?

Mah, se è capace di farlo e trova qualcuno che gli dà fiducia, non vedo perchè non dovrebbe farlo. Personalmente però penso che a 45 anni uno ha altre cose da fare piuttosto che correre in bicicletta, dove il suo tempo l’ha fatto.

A lei è mai capitato di pensare a un possibile ritorno dopo che si era ritirato?

No, assolutamente no.

Ieri alla Parigi-Nizza ha vinto Gianni Meersman, che si chiama così perchè il padre era un suo grande tifoso. Che effetto le fa?

Beh, mi fa molto piacere. Sono cose che fanno piacere, e ancora di più dal momento che ha vinto…

 

(Mauro Mantegazza)