Federica Pellegrini e le sue “sorelle” sono d’oro, Arianna Barbieri e Mirco Di Tora d’argento. Quarta giornata di gare davvero ottima per l’Italia agli Europei di nuoto in corso a Debrecen (Ungheria). Partiamo dall’ultima medaglia, perché è la più prestigiosa: un oro è sempre importante, in staffetta ancora di più perché esalta tutta la Nazione e non un singolo campione. Ora l’Italia femminile può dire di essere la più forte d’Europa nella staffetta 4×200 stile libero. Sugli scudi naturalmente Federica Pellegrini, ma se questa è la prima volta in cui arriva l’oro significa che anche le sue compagne hanno fatto alla grande la loro parte. Comincia Alice Mizzau in prima frazione con un 1’58″67 davvero positivo nella frazione di lancio; in seconda frazione fa il suo dovere Alice Nesti in 1’59″50, così come Diletta Carli, che consegna a Federica la chance dell’oro toccando seconda (tempo di frazione 1’59″40). A quel punto tocca alla campionessa portare l’Italia al primo oro nella specialità: 1’55”33 è il suo tempo, che permette la rimonta e porta l’Italia a chiudere in 7’52″90, davanti all’Ungheria d’argento e alla Spagna di bronzo. Poi ci sono le due medaglie individuali che avevano aperto il pomeriggio magiaro: quello di Arianna Barbieri è un argento che profuma di Olimpiadi. Arianna arriva al secondo posto nei 100 dorso, piazzamento ottenuto con un 1’00″52 superato solo dall’1’00″08 con cui vince la tedesca Jenny Mensing (bronzo alla ceca Simona Bamurtova, 1’00″57). La padovana ha impiegato alcune stagioni per rendersi conto delle sue enormi potenzialità, ma ora sembra aver svoltato davvero. Quella in finale non è stata nemmeno la sua migliore prestazione, che resta il 1’00″26 con cui la Barbieri aveva ottenuto in batteria il record italiano e il pass per Londra. “Sono stracontenta, con la qualificazione olimpica, il record e la medaglia adesso: non potevo chiedere di più” ha detto la finanziera. L’altra azzurra in gara, Carlotta Zofkova, è sesta in 1’01″01: ottimo risultato per una ragazza del 1993. Mirco Di Tora invece può finalmente sorridere nei 50 dorso, dove arriva per la prima volta ad un podio individuale: Mirco si mette al collo una medaglia d’argento nuotando la distanza in 24″95. La finale è inevitabilmente tiratissima, vista la breve distanza: oro all’israeliano Jonatan Kopelev (24″73), clamoroso triplo bronzo pari-merito in 25″14 per il francese Gandin, l’israeliano Barnea e l’ungherese Bohus. Ma sono arrivate anche altre belle notizie…



Filippo Magnini ottiene un 48″84 nella semifinale dei 100 sl, secondo miglior tempo dietro soltanto al francese Amaury Leveaux, autore di 48″52. Domani Re Magno, due volte campione del Mondo, avrà tutte le carte in regola per lottare per il podio e non solo. Gara in agrodolce invece per Ilaria Bianchi, che aveva migliorato il 58″31 della batteria dei 100 farfalla nuotando la semifinale in 58″25, ma è stata squalificata per aver superato i 15 metri di apnea. In finale comunque ci va Silvia Di Pietro, autrice del quarto tempo in 58″84. La squalifica della Bianchi è un vero peccato, perché una medaglia era davvero alla portata. Per fortuna almeno non sono compromesse le Olimpiadi: “E’ la prima volta che mi succede, meno male che sono ai Giochi” racconta delusa Ilaria. Flavio Bizzarri, romano classe ’93, è quinto nei 200 rana in 2’12″47. Piazzamento discreto, ma si peggiora rispetto alle semifinali e il pass olimpico non è ancora certo. Col terzo crono mondiale trionfa il reuccio di casa Daniel Gyurta, capace di scendere a 2’08″60, record dei campionati. Altro oro ungherese negli 800 sl donne con Boglarka Kapas (’93) davanti alla francese Coraly Balmy e all’altra ungherese Eva Rizstov, mentre la livornese Martina De Memme è ottava in 8’38″86. Ungheria imperiale anche nei 200 misti con Katikna Hosszu oro ed Evely Verraszto bronzo dietro la britannica Allen.



 

(Mauro Mantegazza)

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