La squadra azzurra del nuoto cresce. Agli Europei di nuoto in corso a Debrecen, Ungheria, abbiamo già conquistato diverse medaglie e abbattuto record italiani. L’impresa più clamorosa è forse quella del 17enne Gregorio Paltrinieri, oro nei 1500 stile libero; ma ieri l’Italia ha festeggiato l’argento di Arianna Barbieri nei 100 metri dorso, al termine di una gara condotta con autorità. Arianna, veneta di 23 anni, andrà a Londra: ha centrato il tempo utile nelle batterie, migliorando anche il record italiano (1’00”26), ed è in corsa anche per la staffetta mista. Per commentare il grande risultato della Barbieri abbiamo contattato il suo allenatore ai tempi del Centro Nuoto Cittadella, Davide Pontarin: ci ha raccontato gli inizi di Arianna, il trasferimento a Bologna, la sua esplosione, e ci ha dato qualche indicazione sul futuro. Ecco le sue parole, raccolte in esclusiva da Ilsussidiario.net: 



Allora, immagino avrà visto la gara ieri…

Naturalmente sì: eravamo in piscina e ci siamo messi tutti quanti davanti al televisore. 

Cosa ci dice? Soddisfatto di Arianna?

Direi che è stata una gara fantastica. Ci abbiamo creduto fino alla fine, perché fino ai 90 metri era ancora in linea per l’oro; poi è stata comunque brava a prendersi l’argento. C’è stata esultanza qui, grandi abbracci tra di noi.



Lei che l’ha allenata, ci può dire che tipo di ragazza e di atleta è?

Io me la ricordo da piccola: ha sempre avuto un grandissimo talento, tant’è che l’abbiamo selezionata. Ovviamente, come accade con tutti i ragazzi di talento (mi è accaduto anche con Dotto), da piccolo le cose vengono facili: Arianna faceva tutto, dorso e stile libero, e il suo talento cresceva benissimo.

Quando ha capito che poteva fare il salto di qualità?

Direi che ho visto un cambiamento quando ci ha chiesto di poter andare a Bologna, tre anni fa, per motivi di studio. Noi ovviamente l’abbiamo lasciata andare, ma io sapevo che Arianna aveva un valore intrinseco dentro di sè: anche da giovane aveva fatto dei buoni risultati, senza però riuscire a esprimere tutto il suo potenziale. 



Eppure lei stessa dice che non riusciva a nuotare sui tempi che sapeva di valere…

E’ vero, nel corso degli anni ha sempre fatto delle buone prestazioni, ma sempre distanti dalle gare di riferimento. Evidentemente c’era una sorta di ansia da prestazione, o comunque un’incapacità di arrivare ad alto livello, perché effettivamente i tempi nelle gambe e nelle braccia li aveva. 

Pare abbia risolto ingaggiando un mental coach…

Sì, ho letto anch’io di questo mental coach: probabilmente in questo modo è riuscita ad esprimere al 100% il suo potenziale.

Ha capito subito che Arianna poteva sfondare nel dorso?

Sì, subito. E’ sempre stata portata per tutto, ma fin da piccolo ha fatto stile libero e dorso, le veniva naturale, è sempre stata una dote, così come la velocità.

Adesso il sogno olimpico: che obiettivi per Arianna a Londra?

Io sono già stato alle Olimpiadi, a Pechino, da allenatore: posso dire che è qualcosa di particolare, capita ogni quattro anni e può succedere di tutto. Diciamo che sarà più difficile arrivare a medaglia, perché il lotto delle concorrenti sarà molto  più vasto e agguerrito, con le americane, le cinesi, le russe…

Quindi, realisticamente, a cosa si potrà puntare?

Centrare una semifinale o una finale può essere un sogno molto più concreto. E’ chiaro che poi alle Olimpiadi pio succedere di tutto, sia per lei che per le avversarie; non bisogna mai porre limiti ai sogni, se uno ci crede poi si realizzano.

In generale cosa pensa di questi giovani? Abbiamo una squadra finalmente competitiva ad alti livelli?

Beh, è una squadra sicuramente competitiva, sulla carta anche più di quella che è andata a Pechino. E’ chiaro che ci sono tanti giovani che quindi, essendo alla prima Olimpiade, potrebbero pagare lo scotto dell’esordio; ma abbiamo visto a questi Europei che tanti atleti alla prima esperienza, e tra questi Arianna, non hanno deluso le aspettative. Insomma, è una squadra giovane e in rinnovamento, ma con grandi potenzialità.

 

(Claudio Franceschini)