Una maglia gialla può arrivare anche dopo quasi due anni. Il lussemburghese Andy Schleck ha ricevuto infatti la maglia gialla di vincitore del Tour de France 2010, che aveva terminato in seconda posizione dietro allo spagnolo Alberto Contador, che in seguito è stato squalificato a causa della positività al clenbuterolo. Così il vincitore della Grande Boucle del 2010 è risultato essere il minore dei due fratelli Schleck, che era stato staccato di soli 39 secondi dallo spagnolo (curiosamente era l’esatto distacco subito da Schleck nella tappa di Bagneres de Luchon, dove era stato penalizzato da un salto di catene, fatto che causò polemiche su Contador che non lo aspettò). Dopo la squalifica erano stati riassegnati sia il Tour 2010 sia il Giro 2011: Scarponi aveva ricevuto la maglia rosa del Giro 2011 in una cerimonia alla partenza della Corsa Rosa di quest’anno, oggi è stato il turno di Schleck, che ha potuto sorridere in un momento non facilissimo per lui e per il fratello Frank, che vivono un rapporto complicato con la dirigenza della loro squadra attuale, la RadioShack-Nissan, dal momento che Bruyneel fa di tutto per separarli, cosa che loro non gradiscono: si parla di separazione a fine anno. Si è trattato di una cerimonia piuttosto intima, che infatti si è svolta davanti a circa 150 invitati, radunati nella cittadina natale del ciclista, Mondorf lès Bains. Christian Prudhomme, direttore del Tour, ha consegnato la maglia gialla proprio come avviene tutti i giorni della corsa sul podio. Schleck, 26 anni, ha concluso tre volte il Tour in seconda posizione in carriera: oltre al 2010, è stata sua la piazza d’onore sia nel 2009 sia nel 2011. L’obiettivo del 2012 è quello di vincere il Tour “sulla strada”, sia per sfatare la fama di “eterno secondo” che questi piazzamenti hanno creato, sia per replicare a chi lo critica per puntare sempre troppo sul Tour.



Intanto l’altro argomento caldo nel mondo del ciclismo è il futuro di Vincenzo Nibali, che continua a far discutere. La bella notizia per lui è che Paolo Bettini lo ha identificato come il leader della Nazionale per l’Olimpiade e il Mondiale, ma ora si apre la discussione sul programma di avvicinamento da seguire. “Gli ho consigliato di correre la Vuelta come facevo io, senza pensare alla classifica – ha detto il c.t. Paolo Bettini alla Gazzetta dello Sport – Lui deve andare in Spagna, uscire subito di classifica, poi puntare a due o tre tappe. Arriva in Olanda che vola. Non per niente molto spesso chi vince il Mondiale viene dalla Vuelta”.



La Liquigas però ha deciso per lui un altro programma che, dopo il Tour, prevede Giro dello Utah e Colorado. Nibali vorrebbe seguire il consiglio di Bettini, ma il difficile rapporto con la squadra (che si esaurirà a fine anno) non rende facile trovare un accordo.

 

(Mauro Mantegazza)

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