Sisal in prima linea per combattere il fenomeno delle scommesse clandestine. Lo rivela Giovanni Maggi, direttore relazioni istituzionali della concessionaria dei Monopoli di Stato, intervistato sul fenomeno delle giocate illegali che sta scatenando un nuovo terremoto nel calcio italiano. Per l’esperto, le regole che lo Stato italiano impone a Sisal attraverso Aams sono rigorose, ma esistono diversi operatori privi delle necessarie autorizzazioni in grado di condizionare il mondo del calcio. I primi a esserne delusi sono gli stessi giocatori, le cui puntate da quando è esploso lo scandalo del Calcioscommesse per la prima volta nella storia hanno registrato il segno meno.



Quali sono le garanzie di Sisal a tutela della correttezza delle giocate?

Partiamo da un presupposto: in Italia dal 1999 esiste una rete legale, Aams, formata da concessionarie che hanno partecipato a una gara. Chi emana la concessione invita ad adattarsi e adeguarsi a regole di carattere fiscale, commerciale, operativo (siamo obbligati per norma a operare tramite offerta di quote ben definite dai regolamenti), obblighi di correttezza e tutto ciò che comporta il fatto di essere un operatore a servizio dello Stato. Tutte le nostre giocate, una volta definitivamente accettate dalla rete legale di Aams, sono registrate all’interno del sistema telematico centrale.



Quali forme di controllo attuate?

Il flusso della giocata è il seguente: un giocatore entra in un’agenzia autorizzata, chiede di poter svolgere un determinato tipo di scommessa, l’operatore la digita sul terminale, è inviata nella centrale del concessionario e in tempo reale ad Aams, è registrata ed è assegnato un numero stampato sul biglietto. C’è così la totale fede pubblica e tutela nei confronti del giocatore. Il sistema legale è sottoposto al controllo di polizia per il rilascio della licenza di pubblica sicurezza, in assenza della quale nessuno in Italia può accettare delle scommesse. Il rilascio dell’autorizzazione di pubblica sicurezza è funzionale al fatto di essere concessionari dello Stato.



In che cosa differisce il sistema legale da quello clandestino?

La rete illegale è quella priva di tutte queste caratteristiche, anche se al suo interno ci sono diverse tipologie di operatori. Alcuni in particolare hanno ottenuto una licenza da un Paese straniero e ritengono, sulla base delle sentenze della Corte di Giustizia Europea, di potere operare comunque sul territorio italiano in assenza di autorizzazioni dello Stato in cui si trovano.

 

Esistono anche operatori totalmente illegali?

 

Sì, e in questi casi non hanno nessun tipo di autorizzazione in nessun Paese, nessuna forma di controllo, e di conseguenza operano in un modo tale che il giocatore è certamente messo in una situazione di rischio e non tutela.

 

In base a quali meccanismi Sisal riesce a individuare e a bloccare le giocate anomale?

 

Il sistema legale di Aams e delle sue concessionarie ha la possibilità di interagire e di rendersi conto se su un determinato evento sportivo si realizza il cosiddetto gioco anomalo. Se su Inter-Juventus si giocano 10 milioni di euro non c’è nulla di strano, perché è la partita più attesa dell’anno. Se lo stesso avviene per Sassuolo-Frosinone, ovviamente qualcosa di strano c’è.

 

A quel punto che cosa fate?

 

I sistemi Sisal consentono di individuare se ci sono delle anomalie, che segnaliamo ad Aams che a sua volta avverte la Procura federale della Figc. In alcuni casi Sisal, in autonomia o d’accordo con Aams, decide di non accettare le scommesse su uno specifico evento sportivo. Non appena vediamo che sta avvenendo qualcosa di strano, a tutela del consumatore, di Sisal stessa e della fede pubblica, congeliamo le giocate.

 

Fino a che punto il calcio italiano è condizionato dal Calcioscommesse?

Come appassionato di calcio, sono esterrefatto e deluso per quanto sta avvenendo. Da quando è scoppiato lo scandalo delle scommesse che coinvolgono gli stessi calciatori, c’è stata una forte disaffezione verso il gioco. Negli ultimi mesi, per la prima volta nella storia, registriamo il segno negativo per quanto riguarda le scommesse sportive.

 

Per quale motivo?

 

Da un lato c’è una grande disaffezione dei cittadini per bene rispetto alle reti delle scommesse legali. Temo dall’altra che ci sia una recrudescenza delle reti illegali. Anche perché Sisal è soggetta a limiti e controlli anti-riciclaggio, tali per cui abbiamo l’obbligo di segnalazione per i movimenti oltre i 1000 euro e non possiamo accettare i pagamenti in contanti al di sopra di una certa cifra. Le reti illegali, essendo del tutto fuori controllo, non fanno nulla di tutto ciò.

 

Fino a che punto le scommesse clandestine sono gestite e controllate dalla mafia?

 

E’ innegabile che le scommesse clandestine abbiano interessato e interessino la criminalità organizzata. Non credo però che sia un limite o un problema per le forze dell’ordine: non ho mai avuto la percezione che gli agenti fossero preoccupati o indecisi di fronte a situazioni controllate dalla mafia. Ho trovato piuttosto delusione da parte delle forze dell’ordine quando realizzano un’inchiesta delicata e poi l’imputato è prosciolto dai giudici. Ma non è neanche vero che il gioco illegale sia interamente controllato dalla criminalità organizzata. A causa della scarsa chiarezza della magistratura, ormai la situazione è talmente confusa che alcuni giocatori si sono spostati su reti parallele. L’abitudine all’impunità rende purtroppo i comportamenti illegali l’abitudine e la norma.

 

(Claudio Perlini e Pietro Vernizzi)