E’ ancora la pioggia a farla da padrone al Roland Garros. La finale tra Novak Djokovic e Rafael Nadal è stata interrotta intorno alle 18, dopo che già per venti minuti i due tennisti si erano fermati. Si riprende domani alle 13, sperando che il tempo tenga (è data pioggia). Così il punteggio parziale: 6-4, 6-3 per Nadal, poi 2-1 Djokovic che ripartirà al servizio perchè ha un break di vantaggio. Partita dall’andamento a due volti: Nadal ha preso subito il comando delle operazioni, è salito 3-0 prima di essere recuperato da Djokovic. Il serbo però non è mai riuscito a imporre il suo gioco, e alla fine ha dovuto cedere il parziale perdendo nuovamente il servizio nel nono game. Il secondo set ha vissuto dello stesso epilogo: Nadal 2-0, rientro di Djokovic e vantaggio del serbo sul 3-2, ma lo spagnolo, con grandi palle cariche di effetto ha messo in crisi il numero 1 al mondo che ha capitolato 6-3, non prima di aver rotto due racchette e anche la sua panchina, prendendosi due ammonizioni dall’arbitro. Qui la partita è svoltata: Nadal è rientrato in campo ed è salito 1-0, poi la pioggia ha fermato la gara per 20 minuti. Di nuovo in campo senza mettere il telone, così che il campo nel frattempo si è appesantito e bagnato (non ha mai realmente smesso di piovere). Al rientro, Rafa è andato 2-0, ma poi ha subito 6 giochi in fila e ha perso il set 6-2. Qui è arrivato l’errore del giudice di sedia, alla sua prima finale in uno Slam: la partita andava interrotta. Invece, il campo pesante ha permesso altri due game in apertura di quarto parziale per Djokovic che, come ci ha spiegato Vittorio Campanile nell’intervista esclusiva, “era favorito dal fatto che Nadal non riuscisse a scivolare come ama fare: non stava in piedi, perdeva l’equilibrio, e non poteva spingere. L’arbitro ha sbagliato, infatti Nadal era arrabbiato: io avrei puntato su un’altra scelta per una partita così importante”. C’è anche da dire che forse Nadal ha accusato psicologicamente il rientro del serbo, memore delle tre finali di Slam perse consecutivamente: “Sicuramente”, dice Campanile, “alla fine Rafa era più in difficoltà dal punto di vista psicologico che tecnico, quei precedenti gli sono tornati in mente quando Djokovic rientrava e lui non riusciva a chiudere”. Domani si ricomincia: chi sarà il favorito? “Intanto vedremo come passano la notte:



 da questo punto di vista, Djokovic è favorito perchè meno avvezzo a queste situazioni. Poi, vediamo se piove o meno: con questo tempo, ma campo asciutto, Nadal è favorito. Se invece il campo dovesse essere umido e scivoloso, allora Djokovic avrà un vantaggio. Io credo però che Nadal parta avvantaggiato”. A Campanile abbiamo anche chiesto dell’eventuale tetto per coprire il centrale, cosa che servirebbe: “In un’epoca di televisioni, certo: conta che domani è lunedi, non ci sarà il bacino di utenza di oggi. Comunque, il progetto è al vaglio: il tetto c’è in Australia e a Wimbledon, mentre agli US Open stanno studiando due centrali più piccoli proprio per poter coprirli, perchè quello di adesso è talmente grosso che è impossibile farlo”. E poi, un’altra considerazione: “Nadal e Djokovic sono iscritti al torneo di Halle, in Germania, che inizia domani: come fanno ad andare? Certo potrebbero posticipare il loro primo turno a mercoledi, ma dovrebbero giocare sull’erba, altra superficie, senza allenamenti: il rischio di infortuni è sempre dietro l’angolo”. Appuntamento a domani quindi, sperando che la pioggia non rovini ancora i piani. 



 

(Claudio Franceschini)

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