Il Roland Garros, prestigioso torneo parigino di tennis su terra rossa, sta entrando nel vivo. Come spesso capita, quando il gioco si fa duro i nostri escono. Ma attenzione: mai come quest’anno un tennista italiano ha venduto cara la pelle. E’ di oggi l’uscita di scena di Andreas Seppi, battuto nientepopodimeno che dal numero uno del mondo, Novak Djokovic. Il punteggio di 4-6, 6-7, 6-3, 7-5 6-3 a favore del serbo spiega bene quanto Seppi sia stato vicino all’impresa. La morale della favola purtroppo è la solita: i nostri tennisti (maschi) non hanno la pelle per stare al sole della gloria. Certo, stanno provando buone creme, tecniche di sopravvivenza tra i primi 50, ma ancora una volta un grande torneo non accoglierà italiani nei primi otto classificati. Una gioia la sta regalando il tabellone femminile, ma a chi si aspetta le “consuete” vecchie tigri, Schiavone e Pennetta, il Roland Garros 2012 ha riservato una sorpresa. Ha 25 anni, si chiama Sara Errani, e non ha più bisogno di presentazioni. La tennista bolognese ha eliminato la più quotata Kutznetsova in due set (6-0, 7-5), accedendo ai quarti di finale in cui affronterà la temibile Angelique Kerber, martello crucco di gentili sembianze. Per una analisi su quanto espresso sinora dal Roland Garros, ed in attesa dei verdetti finali ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva Rino Tommasi, storica voce del tennis dai tempi di Tele+ sino ai giorni nostri. Ecco le sue impressioni:



Seppi ha sfiorato l’impresa: cosa significa aver strappato due set a Djokovic?

Che la carriera dei giocatori mediocri, categoria cui Seppi appartiene, è fatta di grandi sconfitte ma di poche vittorie.

Oggi c’erano reali possibilità di vittoria?

Diciamo che Andreas ha fato un grande partita, però dopo oltre quattro ore ha vinto il più bravo, come di solito succede.



Seppi sta vivendo un buon momento: a cosa può ancora ambire?

Ormai Seppi ha 27 anni, il suo valore è definito, lo definisce la sua classifica. Ora è il numero 24 al mondo: il suo livello è quello. La differenza tra lui e i primi della classe è ancora importante.

Siamo già al giorno del giudizio per Seppi?

A 27 anni non si scopre più nulla. Non diventerà un campione: se non c’è riuscito prima non ci riesce adesso. Intendiamoci, ha fatto una buona partita, esce bene dal torneo però alla stretta finale ha vinto il più bravo.

Eppure è il nostro miglior esponente in classifica…



Il dramma del tennis italiano è proprio questo: se il nostro miglior giocatore è il numero 24 al mondo vuol dire che siamo messi male.

Meglio passare alle signore allora…

Nel settore femminile stiamo meglio, in questo momento sono le ragazze a tenerci a galla. La Schiavone ha vinto questo torneo due anni fa ed è andata in finale l’anno scorso. Ora c’è la Errani nei quarti. Ma stiamo meglio con le donne perchè vanno male gli uomini.

A proposito di Sara Errani: cosa dovrà fare per battere la Kerber?

La Errani è una che vende cara la pelle, nel senso che non ha le qualità per vincere il torneo. Però… 

Però?

Anche oggi non doveva vincere, ha giocato contro una che ha vinto due volte il Roland Garros, quindi una buona prestazione. Però sarei molto sorpreso, e anche felicissimo, se andasse avanti e vincesse.

Come legge il momento della Schiavone, reduce da due tornei (Roma, Parigi) deludenti?

E’ ragionevole pensare che sia nella parabole discendente.

Siamo arrivati a questo punto?

Francesca ha 31 anni, dobbiamo esserle infinitamente grati per quello che ha fatto. Ha vinto il Roland Garros come ho detto, e l’anno dopo è arrivata in finale. Credo che questo sia stato ancora più importante della vittoria di due anni fa.

Tornando al tabellone maschile, e lasciando perdere per una volta i soliti tre: c’è un Gasquet-Murray molto intrigante…

E’ il match che mi interessa di più da vedere. Sono a confronto due casi a metà strada.

In che senso?

Gasquet era un campione annunciato che non è mai diventato tale. Per Murray c’è tutto un paese che pressa, perchè vogliono che diventi al top a tutti i costi. Ma malgrado la Regina non credo che riuscirà a vincere.

Su chi buttiamo, pur cautamente di questi tempi, l’euro da scommettere?

Dovrebbe vincere Murray. A me piace di più Gasquet come tipo di gioco, però al francese manca qualche cosa. Gasquet era un bambino prodigio ed è rimasto un bambino.

Un’ultima domanda. C’è qualcuno in grado di insediare il triumvirato, perlomeno un “quarto incomodo”?

C’è troppa differenza tra i primi tre e gli altri. Anche se in alcuni momenti l’argentino Del Potro ha giocato dimostrato di poter giocare a quel livello.

Come mai Del Potro non è ancora stabilmente ai vertici?

E’ abbastanza fragile, ha un polso che ogni tanto scricchiola. E’ un buonissimo giocatore, però ancora non è riuscito ad esprimersi con continuità, tanto è vero che in questo momento è numero 11 in classifica. Potenzialmente quando va in campo può battere chiunque, però non ha un rendimento continuo, anche fisicamente. E’ alto, serve molto bene, però non è affidabile.

 

(Carlo Necchi)