Peter Sagan primo davanti alla maglia gialla Fabian Cancellara, a Edvald Boasson Hagen e a Philippe Gilbert. L’ordine d’arrivo della prima tappa in linea del Tour de France 2012, la Liegi-Seraing di 198 chilometri, è degno di una grande classica del Nord, e d’altronde queste sono proprio le strade delle Ardenne che ricordano la Liegi-Bastogne-Liegi.



Ieri a Liegi abbiamo vissuto il cronoprologo della Grande Boucle numero 99, vinto come da pronostico dallo svizzero Cancellara, e oggi da Liegi ha preso il via la tappa, per il secondo giorno in Belgio del Giro di Francia. Le strade sono quelle delle classiche, anche se il percorso scelto dagli organizzatori evita la maggior parte delle cotes; scelta comprensibile, dal momento che oggi si disputa il primo atto di una corsa che durerà per ben tre settimane. Però il Tour negli ultimi anni ha capito che la prima settimana non può essere infarcita di una “volatona” di gruppo dietro l’altra su tappe totalmente piatte, e quindi il finale, a Seraing – dove nel 2006 partì anche il Giro d’Italia, con un prologo vinto da Paolo Savoldelli – proponeva uno strappo impegnativo proprio nel finale, a soli due chilometri dallo striscione dell’arrivo, che invitava all’attacco tutti gli uomini con caratteristiche tecniche da “classiche”. Alla partenza quattro nomi erano sulla bocca di tutti (Sagan, Cancellara, Boasson Hagen e Gilbert), e proprio loro sono giunti nelle prime quattro posizioni. Il primo ad attaccare però è stato il francese Sylvain Chavanel, già ottimo protagonista ieri con il terzo posto nel prologo. Questa però è stata soltanto la miccia che ha fatto esplodere la potenza di Fabian Cancellara, che ha dimostrato ancora una volta di essere in grandissima condizione di forma. Lo svizzero ha fatto il vuoto, e a resistergli sono riusciti solo Peter Sagan e – con più fatica – Edvald Boasson Hagen. Sagan, il più giovane, ha però dimostrato di possedere già grande intelligenza strategica: non ha dato cambi, rischiando di favorire il rientro del gruppo lanciato all’inseguimento proprio da Gilbert (che aveva perso l’attimo), ma riuscendo così a sopravanzare Cancellara con lo scatto decisivo a circa 200 metri dall’arrivo. Quattordicesima vittoria per l’astro nascente della Liquigas-Cannondale, che sarà anche uomo prezioso per Vincenzo Nibali. Lo svizzero invece deve accontentarsi di mantenere la maglia gialla senza neanche incrementare il vantaggio (al Tour niente abbuoni), terzo Boasson Hagen, a Gilbert non resta altro che arrivare nella scia dei tre rivali.



 

1. Peter SAGAN (Svk, Liquigas) in 4h58’19”

2. Fabian CANCELLARA (Svi, RadioShack) s.t.

3. Edvald BOASSON HAGEN (Nor, Sky) s.t

4. Philippe GILBERT (Bel) s.t.

5. Bauke MOLLEMA (Ola) s.t.

6. Alejandro VALVERDE (Spa) s.t.

7. Robert GESINK (Ola) s.t.

8. Daniel MARTIN (Irl) s.t.

9. Ryder HESJEDAL (Can) s.t.

10. Dries DEVENYNS (Bel) s.t.

 

 

1. Fabian CANCELLARA (Svi, RadioShack) in 5h05’32”

2. Bradley WIGGINS (Gbr, Sky) a 7”

3. Sylvain CHAVANEL (Fra, Omega-QuickStep) s.t.

4. Tj VAN GARDEREN (Usa) a 10”

5. Edvald BOASSON HAGEN (Nor) a 11”

6. Denis MENCHOV (Rus) a 13”



7. Philippe GILBERT (Bel) s.t.

8. Cadel EVANS (Aus) a 17”

9. Vincenzo NIBALI (Ita) a 18”

10. Ryder HESJEDAL (Can) s.t.

 

(Mauro Mantegazza)