Oggi la prima delle due tappe del Tour de France 2012 sulle Alpi (Macon-Bellegarde sur Valserine) ha visto la vittoria del francese Thomas Voeckler su Michele Scarponi, ultimi rimasti dei fuggitivi a giocarsi la tappa sull’arrivo posto al termine di uno strappo nella località francese (clicca qui per leggere la cronaca, l’ordine d’arrivo e la classifica generale). Per quanto riguarda la classifica generale, l’unico ad attaccare è stato Vincenzo Nibali, che si è buttato in discesa dal Col du Grand Colombier sfruttando le sue capacità di velocisti: ma nessuno degli altri big lo ha seguito, lui ha trovato lungo la strada soltanto l’aiuto di Sagan – che faceva parte dei fuggitivi – e la Sky (dando grande dimostrazione di forza da questo punto di vista) ha annullato l’attacco. Poco coraggio da parte di chi dovrebbe attaccare Wiggins, oppure la tappa di oggi non si prestava ad attacchi a causa della distanza della salita più dura dal traguardo? Ne parliamo con l’ex ciclista e ora commentatore tv Silvio Martinello: intervista in esclusiva per IlSussidiario.net.
Martinello, come possiamo giudicare la tappa di oggi?
Sicuramente dobbiamo fare grandi complimenti a Nibali, che è stato l’unico ad attaccare, ma se dobbiamo essere onesti bisogna dire che era un tentativo senza speranze fin dall’inizio. Oggi c’era una sola salita impegnativa, troppo lontana dal traguardo, e obiettivamente pensare di attaccare la Sky su questo terreno era davvero difficile.
Almeno Nibali ci ha provato…
Vero, ma temo che sia stato un attacco giusto per onorare le promesse. C’era una discesa e Nibali si è buttato, ma non aveva concrete possibilità di farcela. Spiace dirlo, ma il ciclismo del 2012 è così, e in ultima analisi Nibali ha sprecato energie inutilmente.
Quindi ha sbagliato ad attaccare?
Temo che ricorderemo questo attacco come quelli sul Giau al Giro 2011, sul Ghisallo all’ultimo Giro di Lombardia e poi alla Sanremo di quest’anno: belle azioni, ma che alla fine hanno nuociuto a Nibali, che tatticamente deve ancora imparare. In particolare al Lombardia avrebbe potuto davvero vincere se avesse aspettato l’ultima salita. Tornando invece alla tappa di oggi, non c’erano concrete speranze di fare la differenza.
Ma allora che senso ha che una tappa alpina abbia questo percorso?
In verità trovo giusto che in un Giro di tre settimane ci siano tipologie di tappe diverse: gli arrivi in salita, quelli al termine di una discesa, le tappe di media montagna… Oggi era una tappa per i Voeckler, non per stravolgere la classifica.
Così però resta solo un vero tappone alpino, quello di domani…
Questo è verissimo, ma d’altronde il disegno di questo Tour era già noto a tutti, inutile lamentarsi adesso. Il ciclismo del 2012 – ripeto – è questo: può non piacere e sicuramente delude chi sogna le imprese epiche, ma bisogna fare i conti con la realtà.
Allora cosa si deve fare per attaccare Wiggins e la sua squadra?
Proprio perchè Wiggins e la Sky si stanno dimostrando così superiori, i loro avversari dovrebbero concentrare gli sforzi nelle tappe che possono cambiare davvero qualcosa, come quella di domani. Insomma, oggi Nibali è stato coraggioso ed è stato l’unico dei big a regalare spettacolo, ma in ultima analisi dobbiamo ammettere che il suo è stato un errore strategico.
(Mauro Mantegazza)