Oggi l’undicesima tappa del Tour de France 2012 era il tappone alpino Albertville-La Toussuire, che non ha tradito le attese: ha vinto Pierre Rolland – sicuramente il migliore ciclista francese attualmente, per quanto riguarda le corse a tappe – con una splendida azione nata dalla fuga partita al mattino, Cadel Evans è stato il primo ad attaccare ma poi ha ceduto sull’ultima salita, piegato dal doppio attacco di Vincenzo Nibali, che per la prima volta ha messo in difficoltà anche i due uomini del Team Sky. In particolare, è apparso in difficoltà in alcuni momenti proprio la maglia gialla Bradley Wiggins, che a circa 5 km dall’arrivo ha patito un allungo proprio di Chris Froome, immediatamente bloccato appena aveva capito che poteva staccare il compagno di squadra: questo è l’elemento che farà più discutere di questa tappa (clicca qui per leggere la cronaca, l’ordine d’arrivo e la classifica generale). Gli equilibri all’interno del team Sky potrebbero essere a rischio? Ne parliamo con Michele Bartoli, un grande ciclista tra gli anni ’90 e i primi anni 2000: intervista in esclusiva per IlSussidiario.net.



Bartoli, per cominciare come giudica la prova di Nibali? Vincenzo mi ha stupito: era normale che tentasse un attacco, però ha mostrato davvero grande sicurezza, l’ho visto davvero molto bene, deciso. Le forze in campo gli permettono sicuramente di puntare al podio, e ci sono speranze di fare ancora meglio.

E’ lui il primo rivale di Wiggins e Froome? Credo proprio di sì; oggi Evans non stava molto bene. Si era capito già quando ha tentato di attaccare: la sua pedalata era pesante, e credo che anche Wiggins non si sia preoccupato eccessivamente di quell’attacco. Non vedo Cadel in grande condizione, come aveva già dimostrato la sua brutta cronometro: sicuramente Nibali sta meglio in questo momento.



Ma allora perchè Evans ha attaccato da così lontano? Bisogna dire che l’andatura che avevano in quel momento era comunque controllabile da uno come Evans, e poi spesso capisci le tue reali condizioni di forma solo quando attacchi. Infatti non ha attaccato in modo davvero convinto, e quando ha raggiunto il suo compagno Van Garderen non riusciva nemmeno a tenerne il ritmo.

Sembra poi che in montagna Froome vada più forte di Wiggins…

Froome sta andando davvero forte, non c’è niente da dire. Wiggins deve sperare che nessuno riesca ad attaccarlo seriamente, perché altrimenti a quel punto Froome dovrebbe seguirlo, altrimenti la Sky perderebbe tutto, e il banco potrebbe saltare. Se invece le cose continueranno così, Froome non attaccherà mai la maglia gialla. Comunque è vero, Wiggins potrebbe avere proprio in casa il rivale più pericoloso.



Secondo te è stato giusto fermare l’allungo di Froome? A quel punto lì credo di sì. Sarebbe stato sbagliato se Nibali li avesse staccati e avessero costretto Froome a stare con Wiggins, ma visto che la maglia gialla era davanti non può essere proprio un suo compagno ad attaccarlo. Proprio per questo Wiggins deve sperare che nessuno riesca a metterlo in seria difficoltà.

Potrebbe essere Nibali? Speriamo. Le capacità potrebbe averle, e sembra l’unico in grado di dare un nuovo volto a questo Tour: diciamo che come minimo sarà l’ago della bilancia.

Infine, come giudicare la bella impresa di Rolland? Rolland è forte, come aveva dimostrato già l’anno scorso (vinse sull’Alpe di Huez e fu maglia bianca al Tour 2011 ndR). Ha qualità superiori alla media e sta confermando il suo valore nonostante avesse iniziato questo Tour con qualche difficoltà: è giovane e per i francesi sicuramente è una bella realtà.

 

(Mauro Mantegazza)