Oggi si è corsa la dodicesima tappa del Tour De France, vinta dal britannico David Millar davanti al francese Jean Cristophe Peraud e allo spagnolo Egoi Martinez (clicca qui per l’ordine di arrivo e la classifica generale). Bradley Wiggins del team Sky conferma la sua leadership mantenendo la maglia gialla; tuttavia ha interrogato il suo comportamento nella tappa odierna, con un tentativo di fuga solitaria a oltre cento chilometri dal traguardo. Forse un tentativo di ribadire la propria leadership all’interno della squadra, o magari un tentativo di ulteriore dimostrazione di forza. In ogni caso è stata una tappa che non ha avuto ripercussioni clamorose sulla classifica generale, come era prevedibile. Si è trattato della tappa più lunga del Tour de France. Per commentarla ed introdurci a quella di domani, la Saint Paul Trois Chateaux-Le Cap D’Adge, ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva Andrea Tafi, ex corridore azzurro classe 1966. Ecco le sue impressioni al termine della tappa di oggi:



Come commenta il tentativo di fuga di Wiggins a più di 100 chilometri dall’arrivo?

Non lo interpreto come un segnali d’insicurezza. Anzi, è un ulteriore segno che lui c’è. Poi ci sono tanti fattori in gioco: da fuori non possiamo interpretare completamente. 

La tappa ha rispettato le sue aspettative?



Non era una tappa significativa per la lotta alla maglia gialla. I corridori di testa l’hanno fatta scorrere tranquillamente.

La fase che l’ha appassionata di più?

C’è stato un finale avvincente tra Goss, poi retrocesso all’ultimo posto per un cambio di direzione irregolare, e Sagan, che ha contraddistinto questa tappa. Però per il resto era una giornata che sotto molti punti di vista è andata come doveva andare.

Si aspettava che potesse vincere lui?

E’ stata una bella sorpresa direi. 

In cosa è stato più bravo?

E’ uno che ha molta fiducia nelle proprie possibilità, e anche oggi ha avuto fiducia in quello che faceva. Questo è il premio per aver osato più degli altri, una tattica che spesso dà i suoi frutti come in questo caso. Complimenti a Millar.



Cosa si aspetta dalla tappa di domani, con arrivo al mare?

Potrebbe essere un’altra occasione per i velocisti, però attenzione.

A cosa?

Potrebbe esserci anche domani una figa da lontano, che potrebbe andar bene a molti e non certo ai velocisti. Mi aspetto quindi una tappa abbastanza controllata con un finale in cui la fuga sarà ripresa giusto per la volata

Cosa si aspetta da questa seconda e conclusiva parte del Tour?

Più che altro mi auguro di vedere Nibali attaccante, come ha fatto ieri. Di vederlo ancora combattere e cercare di attaccare questa maglia gialla: lo ha già fatto egregiamente, e sono convinto possa farlo ancora nei giorni di Tour che rimangono.