Luis Leon Sanchez ha vinto la 14esima tappa del Tour de France 2012, da Limoux a Foix (191 chilometri di percorso). Una lunga fuga chiusa con arrivo in solitaria, davanti al gruppetto guidato da Sagan. Non cambia nulla in classifica generale: Nibali è stato pimpante, ma i distacchi sono rimasti gli stessi (clicca qui per l’ordine di arrivo di oggi e la classifica). Forse ci si poteva aspettare qualcosa in più, e invece Wiggins resta saldamente al comando, con il fidato Froome al secondo posto e Nibaii che chiuderebbe oggi sul gradino più basso del podio. Così, domani ci avviciniamo ulteriormente ai Pirenei, attraverso una tappa comunque di transizione che non dovrebbe alterare le prime posizioni; poi, si vedrà, ma la netta sensazione è che le cronometro saranno decisive. Oggi, inoltre, c’è stato lo spiacevole episodio dei chiodi sull’ultimo Gran Premio della Montagna: vittima Cadel Evans, che ha forato e ha dovuto aspettare a lungo l’ammiraglia. Ha comunque vinto il fair play: il gruppo della maglia gialla l’ha aspettato. Per commentare la 14esima tappa del Tour e gettare uno sguardo sui giorni che verranno abbiamo contattato Gianni Bugno, storico ex ciclista vincitore del Giro d’Italia nel 1990. Ecco le sue parole, nell’intervista esclusiva rilasciata a Ilsussidiario.net:
Bugno, che dire di questa tappa? Tutto nella norma?
Beh, non è successo granchè: mi aspettavo magari qualcosa in più. Una fuga lunga, Sanchez ha vinto meritatamente e Sagan ha dimostrato di essere un corridore molto forte.
La classifica, quindi, sarebbe potuta cambiare ma nessuno ha osato?
Era una tappa importante, che poteva dare qualche risvolto alla classifica. Poi però c’è stata la fuga, e i chiodi: tutto questo ha influito su quello che sarebbe potuto essere.
L’episodio dei chiodi come dobbiamo commentarlo? Poteva succedere di peggio?
A Evans direi che è andata male, vista la foratura… bisogna vedere se ha forato per i chiodi, comunque non sono certamente degli episodi piacevoli.
Parlando dei prossimi giorni, cosa si aspetta dai Pirenei?
Mi aspetto un attacco di Nibali, di Evans. Nibali ci ha provato anche oggi. E poi ci sono i due del Team Sky: se Wiggins sta bene il favorito è lui, altrimenti l’incognita è capire come si comporterà Froome.
Le cronometro sono davvero così decisive?
Direi di sì: parliamo di 100 km di cronometro, che sicuramente danno un vantaggio ai cronomen – magari anche bravi in salita, come Wiggins – perchè montagne vere e proprie non ce ne sono, a parte una o due.
Che strategia bisognerà adottare per spezzare il dominio del Team Sky?
Nient’altro che attaccare, come ho detto prima. Nibali e Evans devono attaccare innanzitutto Wiggins: lì la Sky deciderà, nel caso Wiggins sia in difficoltà, se aiutare il suo capitano oppure mandare Froome a prendere la maglia gialla. Per adesso sono primo e secondo: il coltello dalla parte del manico ce l’hanno loro…
(Claudio Franceschini)