Thomas Voeckler oggi al Tour de France ha corso veramente alla grande, rincuorando un po’ la sua nazione, la Francia, che non vede un suo corridore vincere il Tour ormai da molti anni. Ha vinto questa sedicesima tappa, la Pau–Bagnères de Luchon di 197 chilometri, andando in fuga prestissimo e trionfando com 1’40” sul danese Sorensen, prendendosi anche la maglia a pois di miglior scalatore. Bradlye Wiggins è transitato sul traguardo con 7’08” di ritardo, insieme a Froome e Nibali: conservata la maglia gialla. Da segnalare invece il crollo di Cadel Evans, che è arrivato con 11’56” di ritardo. Nibali ci ha provato per due volte sull’ultima salita, ma il team Sky si è rivelato inattaccabile: prima Froome, poi lo stesso Wiggins sono andati a ricucire uno strappo che non ha mai superato le poche centinaia di metri. Ora, il Tour de France sembra saldamente nelle mani dell’attuale leader, che sarà favorito anche dalla cronometro; ma il siciliano si è di fatto guadagnato almeno il terzo gradino del podio (clicca qui per la cronaca della tappa, l’ordine d’arrivo e la classifica generale). Per commentare la Pau-Bagnères de Luchon abbiamo contattato Michele Bartoli. Ecco le sue parole, nell’intervista esclusiva rilasciata a Ilsussidiario.net:
Voeckler ha vinto la seconda tappa in questo Toure ha preso anche la maglia a pois:Come commenta la sua prova?
Voeckler si è dimostrato un ciclista eccezionale. Un attaccante vero che sa interpretare al meglio le sue corse e sa dare spettacolo, un corridore che non aspetta certamente gli ultimi chilometri per partire. Non è un fuoriclasse, ma sa interpretare questo sport nel migliore dei modi.
Nibali ci ha provato: non ha guadagnato nulla, ma non gli si può imputare nulla…
Nibali sta facendo un grande Tour, un Tour da vero campione. Può arrivare sicuramente a Parigi sul podio. Ed è stato l’unico corridore che ha messo in difficoltà lo squadrone Sky nella Grande Boucle. Peccato che non sia stato aiutato da nessuno: nessuno che abbia avuto la forza ma anche il coraggio di tentare di attaccare in questo Tour lo squadrone Sky come lui.
Domani altra tappa pirenaica: Nibali potrà staccare e superare in classifica Wiggins?
Credo che sarà difficile che Froome e Wiggins trovino la giornata storta contemporaneamente. E poi ci sarà la cronometro, che avvantaggia decisamente Wiggins e sfavorisce Nibali. Penso proprio che il destino di questo Tour sia segnato, anche se nello sport non si può mai dire.
Il corridore siciliano potrà vincere il Tour nei prossimi anni?
Questo è sicuro. Nibali è candidato a vincere il Tour nei prossimi anni. E’ una cosa che succederà sicuramente.
Cosa pensa invece del crollo senza appelli di Evans?
Non credo che Evans paghi l’età, non credi che sia in parabola discendente: da un anno all’altro non possono cambiare le cose. Penso piuttosto che abbia pagato magari una preparazione sbagliata, abbia impostato male la stagione.
Intanto però la Sky si conferma una squadra fortissima: primo Wiggins, secondo Froome.
Si può tranquillamente affermare che il Team Sky è il Barcellona del ciclismo, una squadra fortissima con due corridori molto validi. Addirittura Froome ha dato l’impressione di poter battere Wiggins, se solo gli avessero dato spazio. Ma è giusto così: Wiggins è il capitano.
Cosa ha detto invece di nuovo questo Tour?
Ha confermato il valore di due corridori come Nibali e Sagan. Sagan è un fuoriclasse, l’ha dimostrato in tutti i sensi in questo Tour. Poi, ha visto Greipel vincere il suo duello personale con Cavendish. Per il resto non si è visto molto; poco spettacolo, come è nel ciclismo di questi anni, dove mancano i campioni. Questo sport vede una mentalità calcolatrice delle squadre nell’affrontare le corse.
Cosa bisognerebbe fare per cambiare questa situazione?
Per attaccare, per non aspettare a decidere le corse alla fine, magari non a 20 chilometri dal traguardo, bisognerebbe avere in squadra corridori con maggiore classe. E questa mancanza di un ciclismo d’attacco credo piaccia meno anche al pubblico. Bisogna quindi avere la speranza che nascano nuovi talenti. Come Moreno Moser, che ha vinto la sua prima corsa a tappe, il Giro di Polonia. Lui sicuramente è uno di quei corridori su cui puntare per il futuro.
(Franco Vittadini)