Ultima occasione per Vincenzo Nibali e Van Den Broeck? Sembrerebbe di sì: oggi il Tour de France propone l’ultima scalata ai Pirenei, prima della cronometro di domani nella quale la maglia gialla Bradley Wiggins è largamente favorita. Dunque, il corridore siciliano dovrà provarci nella giornata odierna, se vuole colmare quei 2 minuti e 23 secondi che lo separano dal britannico del Team Sky, e guadagnare anche qualcosa in più, vista la corsa contro il tempo di venerdi. Ma non è facile: di mezzo ci sarebbe pure Christopher Froome, che se non fosse qui per aiutare il suo capitano sarebbe tranquillamente in testa alla Grande Boucle. E poi c’è da fare i conti con gli altri sei del team Sky, Rogers e i gregari che proteggono e spingono il loro leader: uno squadrone, che uno come Michele Bartoli non ha esitato a definire come il Barcellona del ciclismo (clicca qui per la sua intervista esclusiva). Nibali però è un combattente, e la tappa di oggi, come lui stesso ha avuto modo di dire, potrebbe creare qualche difficoltà in più a Wiggins, che è un regolarista e sulla carta può soffrire strappi e cambi di passo. Si parte da Bagnères de Luchon, arrivo di ieri; la tappa è corta, sono appena 143,5 km di percorso ma con salite continue. Si comincia con quella del Col de Menté, 9,3 chilometri al 9,1% di pendenza, già un GPM di categoria 1 dopo una ventina di chilometri dal via. Poi, al chilometro 55, il Col des Ares, categoria 2, sei chilometri di salita. I punti in cui Nibali e altri uomini di classifica potranno dire la loro arrivano però nella seconda metà della tappa: dopo il 7,6% della Cote de Burs (1 chilometro e 200 metri), si torna sul Peyresourde già scalato ieri, ma questa volta lo si affronterà dal versante lungo il quale si è scesi. Qui Nibali ci proverà: ieri pomeriggio ha strappato due volte, ma Wiggins e Froome l’hanno ripreso. Superato il Peyresourde, con arrivo a Port de Balès (11,7 chilometri, pendenza del 7,7% e arrivo ai 1800 metri), altra discesa e poi l’arrivo in salita: Peyragudes, località sciistica degli Alti Pirenei, nell’Alta Garonna. E’ un’ascesa infinita, più di 15 chilometri con una pendenza del 5,1% (GPM di categoria 1). Il favorito, come già ieri, potrebbe essere proprio Vincenzo Nibali, ma attenzione ad altri uomini di alta classifica, che sicuramente sfrutteranno il percorso breve:
Solitamente, tappe di montagna non troppo lunghe si prestano a strappi improvvisi, quindi Wiggins potrebbe soffrire più oggi che ieri, quando sul Tourmalet non è sostanzialmente successo nulla. Il fatto poi che sia l’ultima opportunità per provare a spezzare il dominio del team Sky renderà infuocata – almeno questa è la speranza – la diciassettesima tappa del Tour 2012. Nibali deve recuperare almeno tre minuti: a Wiggins innanzitutto, ma anche a Froome, perchè se il capitano britannico dovesse andare in crisi è altamente probabile che le alte sfere della squadra decideranno di “sacrificarlo” per prendersi comunque la Grande Boucle. Impresa difficile, forse impossibile: ma il ciclismo ci ha abituati a situazioni simili, quindi ci speriamo.