Camila Giorgi ci riprova. Dopo aver superato tre turni a Wimbledon, aver fatto fuori tre teste di serie ed essere già entrata tra le prime cento giocatrici del mondo, la ventenne di Macerata tenta oggi l’accesso ai quarti di finale. Di fronte si trova Agnieszka Radwanska, la polacca numero 3 del tabellone e del ranking WTA. Si gioca sulla distanza solita, per le donne, dei due set su tre: significa che non si può concedere quasi nulla a un’avversaria decisamente più forte ed abituata a sopportare le pressioni. Attenzione però, perchè Camila fin qui ha mostrato una tenuta mentale da veterana, non certo da una che è nata a San Silvestro del 31 dicembre. Si gioca, come detto, per entrare nei quarti: la Giorgi entrerebbe in un ristrettissimo club di giocatrici azzurre che qui a Wimbledon hanno avuto l’onore di essere tra le prime otto. La partita va in scena come seconda del campo numero 2. Attenzione: tale campo è noto come “il cimitero dei campioni”, perchè qui hanno perso, negli anni passati, innumerevoli teste di serie in partite decisamente abbordabili. La tradizione si è un po’ smorzata con il passare del tempo, ma l’alone di leggenda resta; e allora Camila può sfruttare la cosa, magari anche solo a livello psicologico, perchè la storia ci insegna che la cabala, nello sport, non va mai sottovalutata.
Agnieszka Radwanska, però, non è una giocatrice da sottovalutare. Sarà anche vero che il livello delle tenniste d’elite, tolte forse Maria Sharapova e Serena Williams che hanno decisamente qualcosa in più delle altre, è piuttosto livellato, ma essere numero 3 del mondo vuol dire sempre qualcosa. La 23enne di Cracovia ha saputo inserirsi tra le pieghe di un movimento che non produce una dominatrice da tempo, e poi è stata brava a rimanere ad alti livelli pur senza strafare. Bastano i dati a far capire come la Radwanska sia dopotutto una giocatrice “normale”: il miglior risultato qui a Wimbledon è un quarto di finale, ripetuto due volte nel 2008 e 2009, mentre a livello assoluto negli Slam ha centrato la semifinale degli US Open lo scorso anno. Ha vinto 10 titoli di singolare in carriera, il primo risalente al 2007 (Stoccolma). Nelle prime 10 del mondo è stabilmente dalla fine del 2008, anno in cui chiuse lo US Open al quarto turno, eliminata da Venus Williams. Per arrivare fino al quarto turno di questo Wimbledon non ha dovuto particolarmente sudare: al primo turno vittoria agevole sulla slovacca Rybarikova, poi successo netto su Elena Vesnina, sempre temibile anche se non di classifica alta. Al terzo turno la vittoria contro la Watson, beniamino di casa: una nota che ci può interessare, visto che il pubblico potrebbe essere spinto da questo a fare il tifo per la nostra Camila.
Camila Giorgi che ha iniziato il torneo (secondo assoluto dello Slam per lei: prima, qui a Londra lo scorso anno aveva perso al primo turno) da numero 145 del mondo: a oggi, stando alle stime aggiornate in tempo reale, si è già innalzata al 92, con possibilità di salire ulteriormente. Un percorso bellissimo quello di questa ragazza di Macerata, nata da padre argentino (ma i nonni sono italianissimi): Sergio, questo il nome del genitore, è colui che al momento si occupa della carriera di Camila, che gli annali ci raccontano come una giocatrice determinatissima, al punto di arrivare al campo di allenamento chiuso e pretendere che le venisse aperto per poter fare due scambi con la racchetta. Finora ha giocato solo tornei ITF, che non migliorano il ranking ma le hanno dato confidenza, e si è visto: lei dice, e continua a ripeterlo, che il suo obiettivo è il numero uno WTA: aveva detto nel 2006 che ci sarebbe arrivata in tre anni, è un po’ in ritardo ma la classe c’è. Forse il suo limite, almeno oggi, è quello di giocare sempre al limite: Camila tira sempre, qualunque sia la situazione, peccando quindi di scarsa lettura del momento. Crescerà anche in questo. Lo dimostra il suo torneo: primo turno con derby vinto contro Flavia Pennetta, testa di serie numero 16, poi superata la Tatishvili, quindi il piccolo capolavoro contro Nadia Petrova, top 20, rimontando da 1-5 nel secondo set. Bilancio: sei set vinti, nessuno perso. Per una che fino all’anno scorso non aveva mai battuto una tra le prime 100 giocatrici del mondo, non c’è niente male.
La partita di oggi resta comunque improba: Camila Giorgi ce la metterà tutta, perchè non è nel suo carattere mollare la presa, ma la Radwanska è una giocatrice solida che, a differenza di altre colleghe di alta classifica (un esempio per tutte: la Wozniacki) non paga un’emotività di fondo che la porti a giocare male quando il punteggio non le dà ragione. Facciamo tutti il tifo per Camila, sperando in un’altra impresa. Agnieszka Radwanska-Camila Giorgi sta per cominciare: segui e commenta la diretta sul nostro sito.
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