Il dominio è completo. Se qualcuno aveva ancora dei dubbi circa la forza del team Sky, oggi ha avuto la risposta sul piatto. Mark Cavendish ha vinto la diciottesima tappa del Tour de France 2012, la seconda alla Grande Boucle di quest’anno e la ventunesima in totale nelle sue partecipazioni alla corsa transalpina. Già lui da solo (è anche campione mondiale in carica) ha numeri da capogiro; se la squadra britannica ha in scuderia anche il velocista più forte di tutti, siamo messi bene. O male, a seconda dei casi. Forse questo Tour passerà alla storia come quello in cui, più che a vincere un corridore, è stata una squadra a fregiarsi del titolo. Bradley Wiggins, infatti, è “solo” il capitano di un team che sembra essere un mitologico mostro a più tentacoli: ne imbrigli uno, e ti colpisce l’altro. Oggi è stato il turno di Cavendish, con un “ospite” d’eccezione. La tappa si prestava alle fughe, lo avevamo detto: ci hanno provato in 16 dopo 65 chilometri, tra questi Vinokourov e Millar. Il gruppo però non ha voluto mollare, chiaro l’intento della Sky di concedere la gioia al suo velocista. La missione è riuscita, perchè sul Cote de Lissac-sur-Couze, ultima salita del giorno, tredici dei battistrada erano già stati assorbiti. Mancavano dieci chilometri al traguardo, a quel punto si sono staccati anche Kloden, Roche e Leon Sanchez, ma la maglia gialla e il resto del “peloton” rimaneva a vista, a dodici secondi. Il capolavoro Sky, però, è avvenuto nel finale: con Roche e Leon Sanchez a guidare le operazioni, Boasson Hagen ha iniziato a impostare il lavoro di traino per la volata di Cavendish, e si è ritrovato davanti… Bradley Wiggins, la maglia gialla che, quasi a voler omaggiare i compagni di tutto l’aiuto ricevuto, ha tirato in prima persona il campione del mondo. Che aveva bisogno solo di quello, perchè per il resto il suo mestiere lo sa fare: partenza sprint e tutti bruciati a velocità tripla, tanto da giungere sul traguardo con 12 secondi di vantaggio. Agli altri i piazzamenti. Secondo Matt Goss, terzo Peter Sagan, la nuova sensazione del ciclismo. Lo slovacco resta davanti nel numero di vittorie in questo Tour (3-2), ma il britannico oggi gli ha impartito una grande lezione. Certo, con una squadra così le cose vengono decisamente più facili. Non cambia nulla in classifica generale: domani, la cronometro sancirà, a meno di pazzeschi harakiri non contemplati dai bookmakers, la vittoria di Bradley Wiggins quale primo britannico nella storia a portarsi a casa il Tour de France. Forse Froome lo meriterebbe di più, e magari Rogers sarebbe da premiare per il lavoro oscuro sui Pirenei e non solo; ma sono gregari, la gloria la prenderà il capitano. Ma questo è il tour della Sky, non lo può negare nessuno. 



 

1. Mark CAVENDISH (Gbr) in 4h54’12”

2. Matt GOSS (Aus) a 12”

3. Peter SAGAN (Slo) s.t.

4. Luis Leon SANCHEZ (Spa) s.t.

5. Nicolas ROCHE (Irl) s.t.

6. Tyler FARRAR (Usa) s.t.

7. Borut BOZIC (Slo) s.t.

8. Sébastien HINAULT (Fra) s.t.

9. Daryl IMPEY (Rsa) s.t.

10. Samuel DUMOULIN (Fra) s.t.



 

1. Bradley Wiggins (Gbr) in 83h’22’18”

2. Christopher Froome (Gbr) a 2’05”

3. Vincenzo Nibali (Ita) a 2’41”

4. Jurgen Van Den Broeck (Bel) a 5’53”

5. Tejay Van Garderen (Usa) a 8’30”

6. Cadel Evans (Aus) a 9’57”

7. Haimar Zubeldia (Spa) a 10’11”

8. Pierre Rolland (Fra) a 10’17”

9. Janez Brajkovic (Slo) a 11’00”

10. Thibaut Pinot (Fra) a 11’46”

 

(Claudio Franceschini)

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