Tappa di “transizione” quella di oggi al Tour de France. Dopo la due giorni dei Pirenei, e in attesa della cronometro decisiva (domani), la Grande Boucle vive una giornata relativamente tranquilla, con un percorso che si addice molto a fughe da lontano e tentativo di impresa da parte di quei corridori che vanno a caccia della gloria personale. Dal punto di vista della classifica generale, a meno di clamorose sorprese, non cambierà nulla: Vincenzo Nibali ha avuto le sue occasioni sulle salite, ma Wiggins e Froome (in particolare quest’ultimo) si sono rivelati troppo forti, soprattutto potendo fare squadra. Il siciliano, complice anche un problemino al polpaccio, ieri ha addirittura preso paga, giungendo sul traguardo con 18” di ritardo dai due leader della classifica. Il Tour è finito insomma, perchè nella corsa contro il tempo Wiggins è chiaramente favorito. Intanto, però, la tappa di oggi potrebbe vivere di altri duelli comunque interessanti: quello per la maglia a pois di leader degli scalatori, sulle spalle del tedesco Voeckler insidiato da Kefiasson, e quella verde a punti, che Peter Sagan spera di portare fino a Parigi; per farlo, ha bisogno di staccare ulteriormente Greipel. Si parte da Blagnac, 22 mila e rotti abitanti: siamo sempre in Alta Garonna, Midi Pirenei. Il percorso si mantiene tranquillo e pianeggiante fino ai 67 chilometri, passando per Verdun-Sur-Garonne e Castelsarrasin; poi troviamo il primo Gran Premio della Montagna, di terza categoria: si sale a 186 metri sul Cote de Saint-George. Ai 102 chilometri si entra a l’Hospitalet, verso Nord: ci si avvicina a Parigi. Troviamo il secondo GPM ai 117 chilometri: quarta categoria, Cote de Cahors, si sale a 206 metri. Si sale ancora, fino ai 337 metri di Pelacoy, poi si comincia a scendere verso Pont-Des-Rhodes, e qui siamo ai 146 chilometri. Si passa Payrac, e poi il tratto è in discesa fino al terzo GPM, quello del Cote de Souillac quando mancheranno una quarantina di chilometri al traguardo. A 198 chilometri un’altra ascesa leggera, saliamo ai 332 metri di Nespouls, borgo di 600 abitanti situato nel dipartimento della Corrèze. L’ultimo GPM arriva a 10 chilometri esatti dall’arrivo, ed è il Cote de Lissac-sur-Couze, 290 metri. Da qui, la strada è tutta in discesa, fino al traguardo di Brive la Gaiilarde, sottoprefettura del dipartimento della Corrèze, famosa anche – a livello storico – per essere stata la prima città francese a liberarsi dall’invasione nazista con i propri mezzi (15 agosto 1944). Come detto, tappa per chi avrà ancora gamba per cercare la gloria quotidiana. I migliori risparmieranno energie, per quanto possibile, in vista della cronometro di domani, anche se ormai il podio è definito:
Primo Bradley Wiggins, che potrebbe essere il primo britannico a vincere la Grande Boucle; secondo il suo compagno di squadra Chris Froome, terzo il nostro Vincenzo Nibali (Van Den Broeck è troppo lontano dal siciliano per pensare di emulare il connazionale De Gendt, che alla cronometro finale del Giro d’Italia strappò il terzo posto a Michele Scarponi).