Bradley Wiggins ha vinto il Tour de France 2012. Per il britannico della Sky si è trattato di un vero e proprio dominio, basato sulla vittoria nelle due lunghe cronometro che hanno caratterizzato questa Grande Boucle e sulla forza della squadra, a partire da Chris Froome, forse il più forte in salita e alla fine secondo in classifica, per completare una storica doppietta non solo della squadra ma anche della Gran Bretagna – che mai nella storia aveva vinto il Tour. Ciliegina finale è stata la vittoria a Parigi di Mark Cavendish, che appaia Peter Sagan e André Greipel a quota tre successi di tappa: sono stati loro i protagonisti delle volate, e saranno loro probabilmente a giocarsi anche la prova in linea delle Olimpiadi sabato prossimo (clicca qui per leggere la cronaca, l’ordine d’arrivo della tappa di oggi e la classifica finale del Tour 2012). Per l’Italia c’è stato l’ottimo terzo posto di Vincenzo Nibali, che sale sul podio anche in Francia, dopo Giro e Vuelta ed è stato l’unico a provare a contrastare la superiorità della Sky. Per commentare la tappa e fare un bilancio di questo Tour ci siamo affidati a Gianni Bugno. Intervista in esclusiva per IlSussidiario.net.



Bugno, il Tour è andato come si pensava alla vigilia, con le crono decisive e Wiggins favorito…

Sì, non abbiamo avuto sorprese. Comunque, il successo di Wiggins è stato più che meritato.

Quali sono stati i suoi pregi principali?

Innanzitutto, una grandissima tenuta mentale: non è mai facile correre da favorito, e invece lui lo ha fatto fin dal primo giorno. Poi ovviamente l’ottima preparazione fisica, ma soprattutto il modo in cui ha guidato la squadra, Froome compreso, che ha fatto un grandissimo lavoro nonostante alcuni piccoli screzi.



Forse però sono mancate le emozioni?

Il percorso del Tour era noto fin dal principio: sicuramente favoriva Wiggins, e lui è stato bravo ad approfittarne. Su questo tracciato e con la Sky così forte anche Contador avrebbe avuto molte difficoltà a vincere.

La novità è stato Froome?

Sì, non ce lo si aspettava a questi livelli, anche se già l’anno scorso aveva fatto una grande Vuelta.

Possiamo dire che è stata la vittoria della squadra sul singolo?

Beh, la Sky è stata sicuramente uno squadrone, ma poi è sempre il singolo che vince o perde.

Come giudica il Tour di Nibali?

Vincenzo è stato grande e il suo terzo posto è stato più che meritato: è stato l’unico che ha provato a vincere, anche se non ce l’ha fatta, e si conferma tra i migliori ciclisti al mondo.



Come vede il suo futuro (probabilmente all’Astana)?

Bisognerà vedere come pianificherà il suo futuro, in particolare se cambierà squadra. Di certo è uno di quei ciclisti che può vincere sia il Giro sia il Tour, quindi può fare grandi cose.

Qual è stato il gesto che le è piaciuto di più di questo Tour?

Le vittorie di Cavendish e Sagan sono state molto belle, anche se le imprese migliori le ha fatte Voeckler, soprattutto la seconda tappa che ha vinto verrà di certo ricordata a lungo.

La tappa di oggi ha ristabilito la superiorità di Cavendish in volata?

Sì, il campione del Mondo è davvero un fenomeno e la sua volata è stata perfetta. Però il nome nuovo di questo Tour è Sagan…

Cosa le piace di più dello slovacco?

Le sue grandissime qualità erano già note, ma al Tour sono state definitivamente consacrate. Sicuramente ha grandissime qualità, e può vincere su diversi tipi di arrivi perché è più di un velocista.

Cavendish-Sagan sarà il duello principale anche alle Olimpiadi?

Molto probabilmente sì.

 

(Mauro Mantegazza)