Inizia male l’avventura delle ragazze della pallanuoto alle Olimpiadi di Londra: l’Australia, che già il Settebello aveva incontrato (e battuto) all’esordio, ci affonda per 10-8, al termine di una partita sempre condotta, in cui l’Italia ha provato in un paio di occasioni la rimonta ma è sempre stata ricacciata indietro. Un’ottima Australia, va detto: ha pressato alto, rubando palla o costringendo le nostre ragazze a tiri al limite del cronometro, per poi ripartire veloci in superiorità numerica. E’ stata la loro tattica fin dall’inizio: il primo quarto si è chiuso sul 2-1 per le Aussie, con i gol di Kate Gynther (chiuderà con una tripletta, top scorer dell’incontro) e Glencora Ralph, prima che Simona Abbate, con un tiro centrale all’angolino, spezzasse l’incantesimo dopo 6 minuti e 44 secondi di astinenza. Nella seconda frazione siamo entrate in acqua ancora poco convinte e abbiamo subito due gol, frutto della doppietta di Nicola Zagame nel giro di nemmeno due minuti che ci ha tagliato le gambe. A quel punto, però, la nostra classe, o forse la nostra grinta, è venuta fuori tutta d’un colpo: Federica Radicchi con un missile da casa sua, Tania Di Mario su rigore, poi ancora Radicchi stavolta dal garage. Situazione in parità, e così si è chiuso il primo tempo, nonostante un ultimo tentativo di Rowie Webster parato da Elena Gigli. Purtroppo, rientrate in vasca per il secondo tempo, le australiane hanno triturato il Setterosa, che per tutto il parziale è stato costretto ad attaccare e far girare palla a metri e metri dalla porta di Alicia McCormack (che nel frattempo aveva sostituito Victoria Brown), a causa dell’aggressività delle Aussie. La tattica ha fruttato: Webster, Gynther, Southern  su rigore (evidente il fallo della Bianconi) e Holly Lincoln-Smith con una ripartenza imbarazzante (per noi) hanno segnato il parziale da 0-4 che ci ha definitivamente affondate, perchè alla sirena che segnava gli otto minuti da giocare l’Italia era sotto 8-4. Eppure, le nostre ragazze hanno dimostrato di averne ancora, sul piano dell’orgoglio ferito: Tania Di Mario ha segnato ancora su rigore (stavolta con qualche brivido in più), poi Elena Casanova ha realizzato una rete fantastica, girandosi in una frazione di secondo e scaraventando il pallone in porta. Purtroppo, dopo che un miracolo di Elena Gigli ci aveva regalato la palla del -1, abbiamo fatto confusione in attacco, e così, Bronwer Knox ci ha punite con la rete del 9-6; e appena 29 secondi più tardi è stato il turno di Kate Gynther di realizzare il 10-6 che di fatto ha chiuso i giochi, anche se il Setterosa ancora una volta è riuscito ad accorciare fino ai due gol di svantaggio con Roberta Bianconi (terzo rigore di giornata) e Aniko Pelle, l’ungherese naturalizzata che per la verità non si è vista per quasi tutta la partita. La prossima gara, il Setterosa la giocherà contro la Russia (mercoledi ore 20:40): la qualificazione ai quarti è garantita dal regolamento, il piazzamento per evitare le più forti no. Abbiamo due gare per rimettere in piedi il nostro torneo.



Marcatori: Gynther (A), Ralph (A), Abbate (I); Zagame (A), Zagame (A), Radicchi (I), Di Mario (I), Radicchi (I); Webster (A), Gynther (A), Southern (A), Lincoln-Smith (A); rig. Di Mario (I), Casanova (I), Knox (A), Gynther (A), rig. Bianconi (I), Pelle (I)

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