La scherma si conferma ancora una volta fucina di medaglie per l’Italia alle Olimpiadi di Londra 2012. Nei primi tre giorni sono già arrivate quattro medaglie: il podio tutto italiano nel fioretto femminile con Elisa Di Francisa oro, Arianna Errigo argento e Valentina Vezzali bronzo, e poi Diego Occhiuzzi, che ieri ha ottenuto la medaglia d’argento nella sciabola. Insomma, il bilancio della nostra scherma in questi Giochi è già positivo, e mancano ancora molte gare, a partire dal fioretto maschile e poi tutte le gare a squadre. Siamo sicuramente la nazione più forte al mondo per tradizione, talento, capacità di rinnovarsi con atleti e atlete sempre tra i migliori. Per parlare così di scherma a questi Giochi Olimpici, abbiamo sentito uno dei più grandi campioni della storia italiana di questo sport, Andrea Borella, oggi maestro tra i più valenti di questa disciplina. Eccolo in questa intervista a ilsussidiario.net.
Bilancio esaltante finora quello della scherma…
Sì, un bilancio esaltante, che rispecchia un po’ la situazione che c’è in Italia in questo sport, che ha sempre avuto una grande tradizione. Ci aspettavamo cose importanti per Londra e sono arrivate. Soprattutto ci aspettavamo che le ragazze del fioretto cogliessero i primi tre posti e le promesse sono state mantenute.
Dopo queste medaglie, cosa ci può dire su Elisa Di Francisca e Arianna Errigo? Dove potranno arrivare?
Elisa ha raggiunto la maturità agonistica un po’ tardi, quasi a 30 anni, e ha dimostrato proprio qui a Londra tutte le sue qualità tecniche. Arianna la conosco meglio, fin da quando facevo parte della Nazionale. Ha 24 anni, ma ancora non conosce i suoi limiti. Senza dubbio è in grado di fare cose veramente straordinarie, avendo tantissimo talento.
Valentina Vezzali sembra invece non arrendersi mai: la vedremo a Rio de Janeiro 2016?
La Vezzali è un esempio per tutti, non molla mai, non s’arrende, lotta fino alla fine dimostrando di essere una grande campionessa. Non so però se a 38 anni deciderà di andare avanti fino a Rio de Janeiro, perchè è un’età sportivamente parlando abbastanza avanzata.
La scuola jesina continua a produrre campionesse…
E’ una grande scuola, di campioni incredibili, fondata da quel grande maestro che è stato Triccoli, il vero inventore del miracolo jesino.
Come giudica invece l’argento di Occhiuzzi nella sciabola?
Occhiuzzi è stato sottovalutato ingiustamente per tanto tempo rispetto a Tarantino e Aldo Montano. Ora ha raccolto i risultati di tutto il suo lavoro.
Quali sono le prospettive per le prossime gare?
Domani sarà la giornata del fioretto maschile, dove potremmo ripetere l’exploit del fioretto femminile. Ci attendiamo grandi cose da questa specialità per gli azzurri.
(Franco Vittadini)