Il Tour de France 2012 ha concluso la sua prima settimana con la bella vittoria del francese Thibaut Pinot nell’ottava tappa Belfort-Porrentruy, al termine di una bella fuga da lontano: il francese della Fdj-BigMat è stato l’unico dei fuggitivi a resistere al ritorno degli uomini di classifica, che sono giunti al traguardo con un ritardo di 26 secondi in un gruppetto regolato da Cadel Evans e che comprendeva anche la maglia gialla Bradley Wiggins e gli altri big, da Vincenzo Nibali a Denis Menchov e Christopher Froome (clicca qui per leggere la cronaca e l’ordine d’arrivo dell’ottava tappa e la classifica generale del Tour). Dopo due giorni di “media montagna” (ma Alpi e Pirenei non sono ancora arrivati) domani il Tour vivrà una delle giornate più importanti, la cronometro di 41,5 chilometri Arc et Senans-Besancon, che chiarirà ancora meglio il valore dei grandi favoriti. Dunque, per commentare quanto successo oggi e proiettarci sulla tappa di domani, abbiamo contattato Paolo Savoldelli, campione del recente passato (vincitore del Giro d’Italia 2002 e 2005) ed ora collaboratore della Rai per le gare ciclistiche. Intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Savoldelli, per cominciare le chiedo un commento sulla bella impresa del giovane Pinot…
Oggi era prevedibile che andasse via una fuga, visto che era una bella tappa di montagna ma non durissima, e che ieri la classifica si era assestata. Comunque Pinot è una bella promessa del ciclismo francese, ed è stato molto bravo a gestirsi: non era facile resistere al ritorno degli uomini di classifica, e infatti è stato l’unico a riuscirci.
Come valuta invece la lotta tra gli uomini di alta classifica?
Oggi non abbiamo visto una Sky così in forma come ieri, anche se Wiggins-Froome restano la coppia di riferimento in corsa. Oggi non c’era il terreno ideale per fare la differenza, e infatti è cambiato poco in classifica, ma grazie a Van den Broeck – che voleva rifarsi dopo le difficoltà di ieri – abbiamo assistito comunque a una bella tappa.
A proposito di Froome: quale sarà il suo ruolo all’interno del team Sky?
Innanzitutto bisogna dire che ieri è stato bravo, ma non credo abbia dato tutto. Diciamo che può essere una seconda carta importante, anche se Wiggins dà più garanzie visto che quest’anno ha vinto tutte le corse a tappe in cui ha partecipato.
Dopo due tappe di media montagna i valori sembrano già delineati: Wiggins, Evans e Nibali sono già i favoriti?
In effetti i valori sono già abbastanza chiari. Il grande favorito comunque resta Wiggins, perché a cronometro sulla carta è il migliore. Nibali può fare molto bene, ma se vincesse il Tour sarebbe una sorpresa.
Cosa potrà succedere nella cronometro di domani?
Credo che Wiggins potrà lottare anche per la tappa con Cancellara, anche se lo svizzero negli ultimi due giorni ha speso di meno. Secondo me Evans potrebbe perdere circa un minuto, mentre Nibali rischia di perdere anche 2’30”. Domani sera ne sapremo certamente di più e potremo fare previsioni più precise.
Dunque Wiggins ha più chance anche di Evans?
Stando a quello che abbiamo visto nel 2012 e in base al percorso di questo Tour, sì. Evans potrebbe anche pagare l’età, anche se resta un grandissimo e ha comunque buone possibilità di arrivare in maglia gialla a Parigi.
Si parla poco di Menchov, però è quarto ed è ottimo a cronometro: cosa potrebbe fare il russo?
La cronometro di domani sarà un test molto importante per Menchov, che sicuramente è un ottimo crono-man e in carriera ha vinto due Vuelta e un Giro, però negli ultimi anni non è più stato al top assoluto e anche ieri forse ha perso un po’ troppo. Anche per lui – come per tutti – domani sarà un banco di prova fondamentale.
(Mauro Mantegazza)