Era tanto atteso l’oro del fioretto femminile a squadre, ma il Dream Team composto da Elisa Di Francisca, Arianna Errigo, Valentina Vezzali ed Ilaria Salvatori non ha ceduto alla pressione: l’Italia ha letteralmente dominato e il titolo olimpico è giunto meritatissimo alle più forti fiorettiste del mondo. Il percorso verso la tanto attesa medaglia prevedeva tre sfide, dai quarti fino alla finale, e tutti sono stati vinti dalle azzurre con grande autorevolezza. Italia davvero troppo forte per tutto il resto del mondo, compresa la Russia – avversaria in finale. Era lo scontro più atteso, tra le due formazioni più forti, e con il beffardo ricordo dei Mondiali di Catania 2011, quando le italiane dominarono la gara individuale ma furono beffate all’ultima stoccata in quella a squadre. Questa volta però non c’è stata storia fin dalle prime stoccate: Vezzali, Errigo e Di Francisca – con la nuova campionessa olimpica individuale sugli scudi – rasentano la perfezione e il margine di vantaggio diventa subito molto grande. Per essere una finale olimpica, è fin troppo facile: ma la “colpa” di tutto ciò è delle tre campionesse italiane, davvero incontenibili. I primi sei assalti finiscono tutti con il vantaggio azzurro, con le nostre sempre pronte a completare le cinque stoccate e le russe mai oltre le tre. A questo punto siamo sul 30-12, punteggio che davvero non ha precedenti nella storia delle finali olimpiche. Allora la pratica è di fatto chiusa, e possiamo iniziare a raccontare belle storie: Arianna Errigo lascia spazio ad Ilaria Salvatori, la riserva che – non essendo scesa in pedana fino a quel momento – rischiava di non ricevere la medaglia per le rigide regole che non premiano le riserve. Ilaria parte bene, poi si incarta un po’ e perde il proprio assalto, ma conservando un grandissimo margine di vantaggio per le più titolate compagne d’avventura. La Di Francisca invece non fa una piega e vince anche il suo ultimo assalto, lasciando la ribalta finale al mito Valentina Vezzali, che arriva a quota nove medaglie olimpiche su nove gare disputate ai Giochi, e di queste sei sono state d’oro. Anche Vale patisce un pochino il momento così importante, ma alla fine compie il verdetto che ormai era nell’aria da molti minuti. Il punteggio finale dice 45-31, e la Russia può già essere contenta di non esserne uscita umiliata.



Punteggi ben più pesanti erano giunti nei quarti – prevedibile 42-14 sulla Gran Bretagna – e in semifinale, dove la Francia era stata travolta con un eloquente 45-22. La marcia trionfale delle nostre campionesse non poteva certo fermarsi sul più bello. Ennesimo capitolo memorabile per la scherma italiana, mentre nel medagliere di Londra 2012 saliamo a quota undici medaglie complessive e a quattro medaglie d’oro. “Santa scherma” non tradisce mai, e il fioretto è davvero un giardino italiano. Medaglia di bronzo per la Corea del Sud, che nella finale per il terzo posto ha battuto la Francia 45-32, ma la storia – ancora una volta – è stata scritta dall’Italia…



 

(Mauro Mantegazza)

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