Seconda giornata a Flushing Meadows: nel Queens, lontano dalle luci di Times Square e dalla frenesia della Fifth Avenue eppure ben dentro l’atmosfera di New York, l’ultimo Grande Slam stagionale procede spedito. C’è la pioggia da battere sul tempo, un programma – quello maschile – che ha rallentato già nel primo giorno e adesso deve tornare in pari. Per ora, a primo turno quasi completato (a quello maschile manca tutta la prima metà della parte bassa, in realtà), possiamo dire che le sorprese non stanno mancando. Prendete il tabellone degli uomini, per esempio: tra le teste di serie hanno già pagato dazio Monaco (ci va bene: avrebbe incrociato Fognini, che ieri ha superato il turno), Florian Mayer, Querrey. Peggio è andata alle donne, che hanno perso la numero 8 Caroline Wozniacki, e qui vale la pena fare una riflessione: la danese, negli ultimi anni, è stata la giocatrice con più settimane in testa alla classifica, eppure non ha mai vinto uno Slam, nè ci è andata vicina (se si esclude la finale persa qui nel 2009 contro la Clijsters). Un segno di come il tennis femminile stia attraversando un periodo di crisi, pur rimanendo molto interessante da vedere – forse proprio perchè imprevedibile. Per fortuna che c’è Serena Williams, che avanza al secondo turno battendo la Wandeweghe: possibile un incrocio in semifinale con la sorella Venus, che però adesso ha l’ostacolo Kerber, forse la più in forma del momento. Dando uno sguardo alle partite di ieri, scopriamo che Novak Djokovic si è qualificato a spese del nostro Paolo Lorenzi: missione impossibile per il romano, che ha ottenuto due soli game. Nole se la vedrà ora con Dutra Silva, in attesa della possibile rivincita nei quarti contro Juan Martin Del Potro, che lo ha battuto nella finalina olimpica per il bronzo. Vince anche Tsonga, e tra mille sofferenze avanza Milos Raonic, che tra le giovani promesse del tennis maschile è quello che sta dando più costanza ai risultati, pur rimanendo ancora lontano dal farci vedere che potrà raccogliere l’eredità dei big. Tra le donne, al secondo turno senza scossoni Agnieszka Radwanska, Ana Ivanovic e Maria Kirilenko. Gli italiani, come al solito, attraversano un momento poco brillante: detto di Fognini e di Cipolla (che ha vinto nella prima giornata), le donne non se la passano meglio, visto che anche loro sono rimaste in due. Francesca Schiavone dimostra che il cemento non le piace, oltre ad essere in calo: fuori in due set dalla Stephens. Out anche Camila Giorgi, che era qui per la prima volta: l’italoargentina, che si sente al 100% italiana e di Macerata, deve rinviare la sua scalata verso quel numero 1 mondiale che insegue come obiettivo fisso. Troppo forte la bulgara Pironkova, anche su una superficie che non le piace. Le uniche azzurre al secondo turno sono così Sara Errani, che trova la Dushevina (che ha fatto fuori la nostra Nastassja Burnett, che era passata dalle qualificazioni), e Roberta Vinci, brillante contro la minore delle Radwanska; adesso trova una cliente scomoda in Yaroslava Shvedova, la kazaka che a Wimbledon ha messo in crisi Serena Williams dopo il golden set contro la nostra Errani. Oggi però c’è Andreas Seppi: confidiamo in lui. Nella prossima pagina trovate gli highlights principali della seconda giornata degli US Open.