Sergei Ovcinnikov, allenatore della nazionale di pallavolo femminile russa, è stato trovato impiccato nella stanza dell’albergo di Parenzo (nord della Croazia) in cui alloggiava. Secondo la polizia croata Ovcinnikov si è tolto la vita da solo, impiccandosi con le proprie mani. La stampa russa sta già provando a ricostruire le motivazioni del gesto, che a quanto pare potrebbero affondare anche nelle prestazioni della nazionale russa alle ultime Olimpiadi. Pare un’esagerazione ma questo è quanto i giornali russi hanno ricostruito per adesso. Sergei Ovcinnikov aveva 43 anni ed era l’allenatore della Dinamo Mosca, oltre che della selezione nazionale russa. La Russia è uscita dalle Olimpiadi di Londra 2012 ai quarti di finale per mano del Brasile, in una partita che chi ha vinto farà fatica a dimenticarsi. All’Earls Court Center di Londra la selezione carioca si era imposta in una clamorosa rimonta, dopo che le russe si erano portate avanti per due set a zero. Tutta la rappresentativa russa, dalle giocatrici allo staff tecnico, è rimasta molto delusa da questo risultato, che ha estromesso la Russia da una competizione che la vedeva tra le favorite per la vittoria finale. A quanto pare la sconfitta ha avuto ripercussioni estreme per Ovcinnikov, che questo pomeriggio ha deciso di togliersi la vita. L’allenatore si trovava in Croazia per svolgere la preparazione prestagionale con la Dinamo Mosca. In ogni caso, le supposizioni sulle cause del suicidio ancora in attesa di conferma: lo stesso presidente della Federvolley russa, Alexander Yaremenko, ha spiegato che i dettagli della morte di Ovcinnikov non sono ancora conosciuti. L’episodio riporta alla mente il triste precedente di Gary Speed, ex calciatore di successo in Premier League. Il gallese decise di suicidarsi in modo analogo ad Ovcinnikov, impiccandosi nella sua abitazione nel Chester a 42 anni, il 27 novembre 2011. Vedremo se nei prossimi giorni le cause del decesso di Ovcinnikov potranno essere più chiare: resta difficile se non impossibile restringerle al fallimento Olimpico, per quanto inaspettato possa essere stato. Non sarebbe comunque la prima volta che lo la sconfitta sportiva sfocia in tragedia. Basti pensare ai mondiali di calcio del 1950, quando il successo dell’Uruguay proprio sul Brasile fu…



…causa di numerosi suicidi tra la popolazione verdeoro. 

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