L’Italia si è già messa al collo un’altra medaglia, la quattordicesima della spedizione londinese, ma questa sera alle 20:15, all’ExCel, andrà a caccia di quello che sarebbe il sesto oro alla XXX edizione dei Giochi Olimpici: siamo in finale nel fioretto maschile a squadre. Di fronte il Giappone: siamo favoriti, perchè la tradizione della nostra scuola di scherma non ha eguali nel mondo, ma dovremo stare molto attenti. Il regolamento prevede nove assalti da tre minuti ciascuno, per un tempo totale di 27 minuti: si affrontano i tre titolari di ogni squadra (c’è la possibilità di schierare una riserva), ogni attacco deve terminare con la squadra in vantaggio che ha raggiunto il multiplo di cinque utile, perchè a vincere l’incontro è la prima squadra a raggiungere i 45 punti (oppure, se il tempo dovesse finire prima, chi sarà in testa alla sirena finale). Dunque, per esempio, il primo attacco finirà a 5, quello successivo dovrà necessariamente vedere una delle due squadre chiudere a 10, e così via (naturalmente, a meno che il cronometro non si esaurisca). Nel fioretto è necessario colpire con la punta della spada sul corpetto, che protegge corpo, torace, addome e fianchi; dal 2008 si può piazzare la stoccata anche sulla gorgiera (quindi la zona sotto il mento), e non è possibile (come accade nella sciabola) attaccare in qualunque momento: bisogna prima parare la stoccata e poi andare al contrattacco. In caso di parità alla fine dell’incontro ci sarà un attacco supplementare: il primo a piazzare la stoccata avrà vinto.
L’Italia ha già vinto quattro medaglie nel fioretto, che come da copione è risultata la disciplina più prolifica per i nostri colori: siamo dei maestri, da sempre e in particolare da quando, a Barcellona 1992, Giovanna Trillini, Diana Banchedi e Dorina Vaccaroni vinsero l’oro a squadre. I maschi non sono da meno, anche se per il momento le medaglie sono arrivate solo dalla squadra “in rosa”: oro Di Francisca, argento Errigo e bronzo Vezzali nell’individuale per una splendida doppietta, poi le tre insieme ha dominato la finale a squadre contro la Russia. Nell’individuale maschile non abbiamo fatto bene: Andrea Baldini è stato l’atleta ad arrivare più lontano, ma è stato battuto in semifinale e poi ha perso anche il bronzo. Cassarà e Altomare invece sono stati eliminati nei turni precedenti. La semifinale contro gli Stati Uniti, tuttavia, l’abbiamo dominata (45-24) schierando Giorgio Avola al posto di Aspromonte. Abbiamo come detto tutte le carta in tavola per portare a casa la medaglia d’oro: anche il Giappone non ha vinto a livello individuale (facendo peggio di noi) e in semifinale ha sofferto tantissimo prima di aver ragione della Germania (41-40). I nostri avversari schiereranno Chida, Ota e Miyake.
Abbiamo già la medaglia, ma non ci accontentiamo: vogliamo l’oro, che ci consentirebbe di fare un bel passo avanti nel medagliere. La speranza è quella di vincere il sesto allloro a questi Giochi Olimpici di Londra, anche per sopperire ad alcune discipline nelle quali abbiamo fatto peggio di quanto avessimo preventivato (per esempio il nuoto). Scopriremo presto se riusciremo a condurre in porto l’impresa: Italia-Giappone sta per cominciare, segui e commenta la diretta della finale sul nostro sito.
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