Altra medaglia per l’Italia in queste Olimpiadi di Londra. Nel giro di mezz’ora i colori azzurri accendono il medagliere della trentesima edizione dei giochi: Niccolò Campriani domina la finale della carabina 50 metri 3 posizioni (clicca qui per il resoconto), e Matteo Morandi, 30enne di Vimercate, ottiene una meritatissima medaglia di bronzo negli anelli, specialità che in Italia è stata resa immortale dallo straordinario esercizio di Juri Chechi ad Atlanta 1996. Oggi, nelle vesti di commentatore televisivo, il Signore degli Anelli ha potuto testimoniare l’impresa di Morandi, che in carriera di medaglie europee e mondiali ne ha prese tante, ma ancora non era riuscito a mettere le mani su quella più importante, quella a cinque cerchi. Ce l’ha fatta oggi, al terzo tentativo; a Pechino era stato sesto, con un punteggio superiore ai 16 punti che però non era bastato. Questa volta è stato utile il 15.733 con cui ha chiuso il suo esercizio. Non era facile: la concorrenza era agguerrita, a cominciare dal cinese Chen, campione olimpico quattro anni fa e quindi accreditato di tutti i favori del pronostico. Proprio Chen è andato per primo agli anelli, chiudendo con 15.800. Il secondo a esibirsi è stato l’argentino Molinari, che non concorreva per le medaglie a meno di un miracolo: infatti ha chiuso sotto i 15 (risulterà poi ultimo). Il russo Balandin poteva costituire un grosso rischio sulla strada del podio, ma il coefficiente di difficoltà del suo esercizio, 6.600, gli ha permesso di arrivare solo a 15.666, staccato da Chen. Dopo Balandin, è stato finalmente il turno di Matteo Morandi: come sappiamo, negli anelli l’esercizio è singolo, non c’è modo di rifarsi in caso si sbagli una prima volta. Matteo è stato bravo, forse ha tenuto un po’ poco la croce verticale, e poi ha sicuramente sbagliato l’uscita: un saltino che, matematico, gli è valso un decimo di penalità. Ma entrava con un coefficiente di 6.800, quindi il suo punteggio finale gli ha permesso di scavalcare Balandin e piazzarsi dietro Chen. Certo, senza quel saltello sarebbe stato anche davanti. Dopo l’azzurro si sono esibiti il bulgaro Iovtchev, grande carriera per lui ma ormai al termine (39 anni) e il portoricano Tommy Ramos, a sorpresa in finale e infatti non impeccabile, anche se ha comunque realizzato un buon punteggio e si è messo in classifica davanti a Iovtchev e Molinari. La medaglia di Morandi è diventata ufficiale quando il secondo russo in gara, Ablyazin, ha sbagliato in modo piuttosto netto l’uscita: ha ottenuto 15.633. A quel punto l’unica domanda da porsi era se Matteo sarebbe stato argento o bronzo; 



Il brasiliano Nabarrete Zanetti era considerato un outsider, e invece è risultato il campione olimpico, con un clamoroso 15.900 che ha superato Chen (e meno male che ha sbagliato l’uscita, altrimenti avrebbe realizzato anche di più). Dopo la gara Morandi si è detto comunque felice: “Mi sono detto ‘o la va o la spacca’, riguarderò poi l’esercizio e troverò mille difetti, ma va bene così, ogni tanto bisogna sapersi accontentare”. Lo facciamo anche noi: quella di Matteo è la sedicesima medaglia a Londra, la quarta di bronzo e la decima portata dagli uomini (sei delle donne).

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