Si è chiusa l’avventura olimpica del windsurf. Oggi infatti si è disputata la Medal race finale sia tra gli uomini sia tra le donne di questa specialità della vela, che alle Olimpiadi del 2016 sarà sostituita dal kitesurf. Dunque a Londra – anzi, a Weymouth and Portland – abbiamo assistito ad una giornata storica, e possiamo dire con soddisfazione che Alessandra Sensini ancora una volta è stata presente. Per la campionessa toscana non c’erano ormai più speranze di ambire ad una medaglia, visto che la sua nona posizione in classifica generale era di fatto consolidata – nonostante il fatto che nella Medal Race il punteggio venga raddoppiato – comunque resterà negli annali la sua sesta Olimpiade chiusa nelle prime dieci in classifica dopo il settimo posto di Barcellona 1992 e poi quattro medaglie consecutive dal 1996 al 2008. Bronzo ad Atlanta, oro a Sydney, ancora bronzo ad Atene ed argento a Pechino: la carriera della Sensini resta memorabile. Alessandra ha chiuso la regata di oggi in ottava posizione, ultimo atto di una Olimpiade abbastanza anonima, confermando quindi la nona posizione nella classifica generale finale. La medaglia d’oro è andata con pieno merito alla spagnola Marina Alabau Neira (primo oro a Londra per la Spagna, fin qui davvero deludente), che dopo aver dominato in tutte le giornate precedenti si è tolta la soddisfazione di vincere anche la regata conclusiva. Il sigillo della campionessa su un vero e proprio dominio. La sua vittoria tra l’altro è stata decisiva anche per determinare le altre due posizioni sul podio: la rimonta della Alabau ha fatto infatti scivolare in seconda posizione l’ucraina Maslivets – che era andata in fuga fin dai primi secondi della regata – e questo piazzamento gli ha fatto perdere quei due punti che l’avrebbero portata in seconda posizione in classifica generale. Niente argento dunque per la Maslivets, ma addirittura quarto posto e ‘medaglia di legno’, perchè è stata preceduta proprio di due punti dalla finlandese Tuuli Petaja (medaglia d’argento) e di un punto dalla polacca Zofia Noceti-Klepacka (medaglia di bronzo). La classifica finale vede dunque il dominio della spagnola Alabau con 26 punti complessivi, poi la Petaja a quota 46, la Noceti-Klepacka a 47 e la sfortunata Maslivets a 48.
Un finale dunque che ha riservato davvero grandi emozioni – fino al pianto disperato dell’ucraina – nonostante la medaglia d’oro spagnola non sia mai stata in dubbio. Tra gli uomini invece la medaglia d’oro è andata all’olandese Van Rijsselberge, che con 15 punti ha dominato come la sua collega spagnola. Argento per il britannico Dempsey con 41 punti, mentre la medaglia di bronzo è andata al polacco Miarczynski con 60 punti.