Il mondo del rally è stato funestato dall’ennesimo lutto. Questa notte a Santopadre, un comune di poco più di 1.400 abitanti appartenente alla comunità montana Valle del Liri (Frosinone), poco dopo la mezzanotte, sono morti Francesco Cascone, 27 anni di Sora (il pilota) e Vittorio Canestraro, 52 anni, di Fontechiari (navigatore). In località Barbarossa, conosciuta per essere piena di tornanti e strapiombi, la loro auto, una Renault Clio, è finita in un burrone, compiendo un volo di 20 metri. Inutili i soccorsi, che sono scattati subito ma hanno raggiunto con qualche difficoltà la vettura, a causa dei roghi (clicca qui per leggere la notizia).
Purtroppo l’elenco delle morti dovute ai rally è molto lungo, e spesso questa disciplina sale alla ribalta solo in occasione di questi brutti episodi. Proprio da qui parte il commento del grande ex campione Sandro Munari, che ha accettato di intervenire in esclusiva per IlSussidiario.net: “Mi dispiace molto che dei rally si parli soltanto in queste circostanze. Si dimentica invece che proprio grazie ai rally tanti elementi della tecnologia sono stati applicati anche sulle macchine che usiamo tutti i giorni, e questo è un aspetto che tutti dovremmo tenere a mente”. Detto questo, però, Munari non nega che bisogna lavorare sempre di più per migliorare la sicurezza: “La fatalità è sempre possibile, ma noi dobbiamo lavorare per fare sì che sia una eventualità sempre più difficile. Ad esempio, l’elettronica e le quattro ruote motrici sono sicuramente degli importanti progressi tecnologici, ma bisogna starci molto attenti perchè fanno anche aumentare la velocità e potenzialmente la pericolosità delle gare”. Munari smentisce invece che il buio (si era a mezzanotte passata) possa essere una causa fondamentale di questa tragedia: “Moltissime gare di rally si disputano con il buio, e io stesso ho fatto forse la maggior parte delle mie gare di notte. Il buio è una caratteristica abbastanza normale dei rally, e i piloti sono pronti ad affrontarla”. La cosa fondamentale è che l’organizzazione e gli stessi piloti e navigatori lavorino al meglio per ridurre al minimo i rischi: “L’organizzazione deve predisporre tutto nel modo migliore, ad esempio le protezioni in tutti i punti più pericolosi, appunto per ridurre al minimo le possibili fatalità, fermo restando che non tutto è in mano agli stessi organizzatori, ad esempio le condizioni del fondo stradale. Poi naturalmente anche i piloti devono recitare la loro parte”.
La sicurezza infatti parte sempre dal comportamento di pilota e navigatore, in particolare quando – come nel caso che si è verificato ieri sera – non era nemmeno in corso una gara: infatti, Cascone e Canestraro stavano provando il percorso del Rally di Santopadre, che si sarebbe dovuto disputare domenica e lunedì: gli organizzatori però, proprio in seguito a questa tragedia, hanno deciso di sospendere la manifestazione, che quest’anno dunque non si terrà.