Giornata dedicata alle donne oggi ai Mondiali di ciclismo di Valkenburg, in Olanda. Infatti si sono disputate le cronometro delle donne élite e delle juniores. La nuova (e ‘vecchia’) campionessa del Mondo élite è la tedesca Judith Arndt, che conferma il titolo della crono già vinto l’anno scorso a Copenhagen, e si aggiunge all’argento vinto – sempre nella prova contro il tempo – alle Olimpiadi di Londra 2012. Il duro tracciato olandese, che prevedeva l’ascesa del Cauberg proprio come sarà per le gare in linea, non sembrava esattamente il migliore per le caratteristiche tecniche della Arndt, ma la campionessa tedesca ha dato una grande dimostrazione delle proprie capacità. Per completare il percorso di 24,3 km la Arndt ha impiegato 32’26” (media 44,6 km/h), un tempo decisamente migliore rispetto a quello delle sue concorrenti. Al secondo posto si è classificata l’americana Evelyn Stevens, staccata di 33 secondi dalla vincitrice, mentre in terza posizione troviamo la neozelandese di origine danese Linda Villumsen, che ha pagato un distacco di 40” dalla campionessa iridata. Posizioni di rincalzo per le due italiane in gara, d’altronde entrambe giovanissime e quindi in gara soprattutto per fare esperienza: Elisa Longo Borghini, 21 anni (e molto attesa per la gara in linea di sabato), si è piazzata al quindicesimo posto, staccata di 2’20”, mentre Rossella Ratto (solamente 19 anni) ha ottenuto la ventottesima posizione a 3’29”. In mattinata si era invece disputata la cronometro delle juniores (ricordiamo che tra le donne non esiste la categoria intermedie delle Under 23), sulla distanza di 15,6 km. Si è laureata campionessa del Mondo la britannica Elinor Barker, che ha impiegato 22’26” – alla media di 41,7 km/h – per coprire il tracciato di Valkenburg. La medaglia d’argento è andata alla danese Cecille Ludvig, staccata di 35 secondi dalla Barker, mentre l’olandese Demi de Jong si è aggiudicata la medaglia di bronzo, con un distacco di 1’03”. Per l’Italia, buon tredicesimo posto di Stella Riverditi, con un ritardo di 1’23” – e quindi a soli 20 secondi dal podio, visto che dalla terza in giù i distacchi sono stati davvero minimi –, mentre ha chiuso nelle retrovie Simona Bortolotti, ventiseiesima pur con un ritardo non molto più elevato (1’43”). Domani ci sarà la cronometro più attesa, quella dei professionisti.
I migliori cronomen del mondo si sfideranno su un circuito lungo (45,7 km) ed impegnativo. Sarà grande battaglia, anche se per diversi motivi ci saranno tre assenze pesanti, cioè i britannici Wiggins e Froome e lo svizzero Cancellara. Per l’Italia ci saranno Adriano Malori, un giovane di grandi prospettive nelle cronometro, e il veterano Marco Pinotti: per l’ingegnere bergamasco – quinto a Londra – il podio è un obiettivo fattibile. I suoi grandi rivali saranno il tedesco Tony Martin, campione in carica e favorito d’obbligo, naturalmente Alberto Contador e poi i due americani Taylor Phinney e Tejay Van Garderen e lo svedese Fredrik Kessiakoff, vincitore dell’ultima crono di rilievo a livello internazionale, quella della Vuelta.