Un massacro. Se non avessimo saputo che quella dall’altra parte della rete era Venus Williams, sette titoli Slam di cui cinque Wimbledon, avremmo passato i 79 minuti di partita sulla Rod Laver Arena a pensare cose del tipo: “Bravina quella, ma per dare fastidio alla Sharapova deve crescere”. E’ finita 6-1 6-3 per Masha, e dobbiamo essere sinceri a costo di suonare profani: la russa avrebbe potuto chiudere con il terzo 6-0 6-0 in altrettanti incontri, se non fosse che ogni tanto si diverte così tanto a prendere a pallate le avversarie che sbaglia di proposito per allungare l’incontro. Non c’è stata partita oggi: Venus, encomiabile, ha provato a rientrare nel secondo set. Si è trovata sotto 4-0, ha annullato tre palle break ed è risalita, ma la Sharapova è qui per vincere il quinto Slam personale e non per far risorgere antiche leggende. Peccato per Venus, che senza infortuni e problemi fisici sarebbe sicuramente durata di più nel circuito: certo fa entusiasmare ogni volta che scende in campo ed entra nello scambio, ma non è più la campionessa che fu. Lo è ancora la sorella Serena, e infatti la grande domanda è questa: una Sharapova così basterà per togliere la corona che la minore delle Williams sembra avere già in testa? Il problema non si porrà fino all’eventuale finale, ma hai voglia a trebbiare ragazze spaurite o semplicemente inferiori per poi venire a tua volta rullata da una che quasi su una gamba sola ha vinto 6-2 6-0 l’altra notte. A guardare Masha nella Melbourne di inizio 2013 pensi che possa vincere camminando contro chiunque, poi ti ricordi della finale olimpica e ti rendi conto che in questo momento che Sharapova e Azarenka (stanotte contro Jamie Hampton, 23enne americana numero 63 al mondo) possano vincere gli Australian Open dipende innanzitutto da Serenona. Che comunque gioca stanotte il suo incontro di terzo turno (Ayumi Morita non rappresenta un ostacolo troppo complesso), e allora passiamo oltre. Poche sorprese tra le donne: Ana Ivanovic vince il derby tra serbe (ed ex numero uno al mondo) contro Jelena Jankovic, ragazza simpaticissima ma oggi poco competitiva (e contro Ana perdeva anche quando era al top). La Ivanovic apre l’anno nuovo come aveva chiuso il vecchio (ha fatto i quarti agli US Open): in gran forma e sulla scia dei risultati di un tempo, anche se ora troverà Agnieszka Radwanska agli ottavi (la polacca ha battuto Heather Watson, anche piuttosto nettamente). Avanzano anche altre due teste di serie: la cinese Na Li sembra concentrata il giusto per approdare almeno ai quarti (ma per farlo dovrà superare l’ostica Goerges, vincitrice in tre set sulla Zheng e per la prima volta in carriera al quarto turno di un Major), mentre Angelique Kerber per il momento conferma i progressi fatti da fine 2011. Sconfitta la diciassettenne Madison Keys (ne sentiremo parlare) e festeggiato nel migliore dei modi il venticinquesimo compleanno (le hanno anche fatto spegnere le candeline dopo l’incontro), la tedesca di Brema centra il suo miglior risultato a Melbourne e trova anche un aiuto dal tabellone, perchè la russa Makarova le toglie di mezzo l’insidiosa Marion Bartoli e ora sarà lei l’avversaria, già incontrata e battuta nella cavalcata dell’ultimo Wimbledon che si chiuse in semifinale. Nella parte bassa, l’avversaria di Maria Sharapova sarà la belga Kirtsten Flipkens, che ha vinto in tre set la partita tra le giocatrici meno “nobili” contro Valeria Savinykh. Nella notte si completa il terzo turno: da sottolineare in rosso lo scontro tra teenager Laura Robson-Sloane Stephens: fanno 37 anni in due, che sono 5 in meno dell’eterna Date-Krumm, ancora in corsa e con turno agevole contro Bojana Jovanovski. Naturalmente c’è Roberta Vinci: per lei ostacolo non banale nella russa Elena Vesnina, come la tarantina ottima giocatrice di doppio ma mai arrivata oltre il quarto turno di uno Slam (in Australia ci era riuscita nel 2006). Tra gli uomini poco da segnalare: Novak Djokovic batte Stepanek quasi sbadigliando ma adesso troverà lo svizzero Wawrinka, portabandiera alle Olimpiadi e sempre insidoso (ha battuto nettamente Querrey). Fanno il loro dovere anche Berdych (contro Melzer) e Tipsarevic – che ha bisogno di una maratona da cinque set (con doppio recupero) per avere ragione del francese Benneteau – Almagro (contro Janowicz, bissati gli ottavi dello scorso anno) e il giapponese Nishikori, che contro Donskoy aveva l’incontro più facile tra tutti e proverà a fare meglio dello scorso anno, quando arrivò ai quarti. Tutto facile per David Ferrer, l’ultimo a scendere in campo: tre set e poca fatica per battere Baghdatis. Avanza bene anche Kevin Anderson, che batte un Verdasco che, come tutti gli spagnoli, dà il meglio di sè sulla terra ma costringe comunque il sudafricano al quinto set: attenzione ad Anderson, che certo ha già 26 anni ma in qualche modo rappresenta il nuovo che avanza, simboleggiato anche da Raonic e Tomic (loro noveliini anche per carta d’identità) che giocheranno stanotte (a proposito: da non perdere l’incontro di Andreas Seppi contro il croato Cilic, che peraltro è un anticipo di Coppa Davis); in campo anche Federer (proprio contro Tomic), Murray, Del Potro e Tsonga. Ultima notizia: le nostre ragazze del doppio, Sara Errani e Roberta Vinci, avanzano al terzo turno dopo aver sconfitto agevolmente Craybas e Scheepers. Ai quarti la probabile sfida contro le sorelle Williams, ma la buona notizia arriva dalla parte bassa del tabellone: le due eterne rivali dell’ultimo anno, le ceche Hlavackova e Hradecka, sono già fuori.



(Claudio Franceschini)

 

(1) Novak Djokovic (SRB) b. Radek Stepanek (CZE) 6-4, 6-3, 7-5

(15) Stanislas Wawrinka (SUI) b. (20) Sam Querrey (USA) 7-6, 7-5, 6-4

Kevin Anderson (RSA) b. (22) Fernando Verdasco (SPA) 4-6, 6-3, 4-6, 7-6, 6-2

(5) Tomas Berdych (CZE) b.  (26) Jurgen Melzer (AUT) 6-3, 6-2, 6-2

(4) David Ferrer (SPA) b. (28) Marcoso Baghdatis (CIP) 6-4, 6-2, 6-3



(16) Kei Nishikori (JPN) b. Evgeny Donskoy (RUS) 7-6, 6-2, 6-3

(10 Nicolas Almagro (SPA) b. (24) Jerzy Janowicz (POL) 7-6, 7-6, 6-1

(8) Janko Tipsarevic (SRB) b. (32) Julien Benneteau (FRA) 3-6, 6-4, 2-6, 6-4, 6-3

 

(6) Na Li (CHN) b. Sorana Cirstea (ROM) 6-4, 6-1

(18) Julia Goerges (GER) b. Jie Zheng (CHN) 6-3, 1-6, 7-5

(13) Ana Ivanovic (SRB) b. (22) Jelena Jankovic (SRB)7-5, 6-3

(4) Agnieszka Radwanska (POL) b. Heather Watson (GBR) 6-3, 6-1

(5) Angelique Kerber (GER) b. Madison Keys (USA) 6-2, 7-5

(19) Ekaterina Makarova (RUS) b. (11) Marion Bartoli (FRA) 6-7, 6-3, 6-4

Kirsten Flipkens (BEL) b. Valeria Savinykh (RUS) 6-2, 4-6, 6-3



(2) Maria Sharapova (RUS) b. (25) Venus Williams (USA) 6-1, 6-3

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