Sarà un altro grande weekend di Coppa del Mondo di sci, quello che vivremo tra oggi e domenica. A Wengen, in Svizzera, dopo la supercombinata di ieri (clicca qui per leggere cronaca e risultati), è in programma oggi la leggendaria discesa libera del Lauberhorn e domani l’altrettanto classico slalom. A Cortina d’Ampezzo invece oggi e domani sono in programma per le donne una discesa libera e un supergigante, sull’altrettanto mitica pista Olympia delle Tofane. Mentre si pensa già ai Mondiali di Schladming, continua tra gli uomini il dominio di Marcel Hirscher, in testa con 855 punti davanti a Aksel Svindal con 729 punti e Ted Ligety con 676 punti, mentre tra le donne la slovena Tina Maze ha fatto il vuoto. Noi speriamo che soprattutto nelle prove di velocità, quelle di discesa, Dominik Paris e Christhof Innerhofer ci regalino un successo tra gli uomini e Daniela Merighetti tra le donne. Per parlare di sci e delle gare di Wengen e Cortina abbiamo sentito Piero Gros, campione olimpico nel 1976 nello slalom speciale alle Olimpiadi di Innsbruck. Eccolo in questa intervista esclusiva rilasciata a ilsussidiario.net.



Marcel Hirscher è il favorito numero uno di questa Coppa del Mondo? Direi di sì; è lui il favorito. Ligety mi sembra fuori dai giochi, mentre l’unico avversario che potrebbe dargli fastidio è Svindal. Credo però che Hirscher abbia il 70% di possibilità di vittoria e Svindal solo il 30%.

Cosa pensa del nuovo talento del circo bianco Mikaela Shiffrin? Lo era già la scorsa stagione. E’ molto forte, potrà crescere ancora di più in futuro. Le donne spesso poi sono precoci come è stato appunto il caso della Shiffrin.



In discesa quali saranno le speranze degli sciatori azzurri a Wengen? Paris e Innerhofer avranno buone possibilità di fare bene, e lo stesso Paris potrebbe contendere la Coppa di specialità a Svindal.

Quali sono le caratteristiche di questa pista mitica? Rispetto ai suoi tempi è cambiato qualcosa? E’ una pista molto più facile rispetto a quando sciavo io. La sua pericolosità è stata diminuita tantissimo.

Nello slalom invece cosa possiamo fare? Wengen è stato sempre un tracciato molto tecnico, tutto dipenderà dalla pista: se sarà ghiacciata o sara fatta di neve dura. In questo tipo di pista vedo molto bene Moelgg.



Nella discesa di Cortina aspettiamo grandi cose da Daniela Merighetti… Daniela ha ottenuto un secondo posto recentemente, potrebbe veramente ottenere un successo, visto che qui a Cortina ha già vinto.

Potrà contrastare la Vonn per la conquista della Coppa di discesa? Niente è impossibile, anche se la Vonn è sempre un osso duro, una sciatrice difficilmente battibile, una che non molla mai.

Maze favorita nel supergigante di Cortina: imbattibile in questa stagione? E’ l’unica atleta polivalente del circo bianco attualmente. Una vera campionessa che ha anche la fortuna di gareggiare per una squadra, quella della Slovenia, dove si scia senza pressione in tutta tranquillità.

Quanto peserà l’assenza di Federica Brignone ai Mondiali? 

Sarà un assenza importante, perchè Federica è stata in passato un atleta di punta della rappresentativa azzurra. Perdere un atleta del suo valore non è certo l’ideale.

Gli sciatori hanno la testa già ai Mondiali di Schladming? Stanno tentando di conquistarsi il posto per i Mondiali e poi è normale che sperino proprio di far bene ai Mondiali che sono una gara unica, particolare, dove potrà veramente succedere di tutto.

Com’è cambiato lo sci dai suoi tempi ad oggi? Negli anni ’70 eravamo all’inizio dello sci professionistico, ma si guadagnava meno, non c’erano tante gare come adesso. Eppure lo sci aveva una popolarità enorme, in Italia si è passati dai 4 milioni di praticanti ai due milioni di adesso. Oggi lo sci è diventato un business, si gareggia troppo, c’è la concorrenza di tanti altri sport.

Della sua carriera cosa ricorda? L’emozione più bella sarà sempre quella della vittoria al debutto in Val d’Isere, con il pettorale numero 45. Poi ci metto la vittoria alle Olimpiadi di Innsbruck del 1976 e quindi la Coppa del Mondo vinta nel 1974.

Perchè smettere a soli 27 anni? Me l’hanno chiesto in molti; mi sono reso conto di non essere così competitivo e soprattutto ho fatto una scelta di vita, mettendo al primo posto mio figlio prima dei mie successi sportivi. Sono contento così, la vita deve essere vissuta in ogni ambito possibile, non trascurando veramente niente e non inseguendo sempre il successo ad ogni costo.

 

(Franco Vittadini)