Grande vittoria oggi per Christof Innerhofer nella discesa libera di Wengen, sulla leggendaria pista del Lauberhorn. La gara più lunga della stagione ha messo in evidenza le qualità e il talento del campione azzurro. Innerhofer ha corso in maniera perfetta, recuperando il ritardo che aveva accumulato nel tratto di scorrimento (clicca qui per la cronaca e i risultati della gara). Troppo superiore rispetto agli altri discesisti in tutti i tratti più impegnativi della storica pista elvetica: in questa stagione aveva già vinto a Beaver Creek, in una stagione indimenticabile per i velocisti azzurri anche grazie al successo di Dominik Paris a Bormio. Un buon viatico per i Mondiali di Schladming in Austria, dove Innerhofer cercherà di difendere le tre medaglie vinte a garmisch nel 2011, e ora Christof può puntare anche a vincere la Coppa del Mondo di discesa. In testa alla classifica di specialità rimane il norvegese Aksel Lund Svindal, oggi caduto, ma Innerhofer è secondo. Per parlare della vittoria dell’altoatesino, abbiamo sentito Peter Runggaldier. Eccolo in questa intervista per IlSussidiario.net.
Si aspettava questo successo di Innerhofer? Direi di sì. Christof sta attraversando un buon periodo di forma fisica, è concentrato e ha le giuste motivazioni. Non mi sorprende questa sua vittoria a Wengen.
Come ha costruito la sua vittoria secondo lei? Ha affrontato questa pista nel modo giusto, per lui è adatta sotto tutti i punti di vista: fisicamente per la lunghezza, e poi per il tipo di tracciato e per il fondo ghiacciato, duro come piace a Innerhofer.
Questa vittoria lo consacra campione d’alto livello? Lo era già. Innerhofer è uno sciatore di grande valore tecnico, che potrebbe veramente vincere la Coppa del mondo di discesa. Ha tutte le carte in regola per andare forte anche in super-G, specialità di cui è campione del Mondo. Un discesista di primissimo livello.
Quanto pesano i problemi con la schiena? E quando non li ha è il discesista più forte? Non credo che siano decisivi, non penso dunque che i suoi problemi alla schiena lo condizionino più di tanto. Fanno parte della storia di un atleta e non possono determinarne la carriera.
Per i Mondiali di Schladming come lo vede?
Penso che possa bissare il successo di Garmisch. La pista anche lì dovrebbe essere ghiacciata, come gli piace. Un’altra possibilità per diventare ancora campione del mondo.
Paris invece può essere il futuro della velocità azzurra? Paris è anche lui un discesista di grande valore, uno che può dire la sua in ogni circostanza, in ogni gara. Insomma, un altro campione su cui la squadra azzurra può contare.
Da cosa dipendono questi successi degli sciatori azzurri? Credo che alla fine non ci siano segreti particolari. C’è una base molto forte da cui emergono gli sciatori che riescono a fare grosse prestazioni. Se non ci fosse questa base non emergerebbero questi campioni. E’ da anni che questo succede e significa che si sta lavorando bene. Si vedono i risultati, come la vittoria di Innerhofer dimostra.
(Franco Vittadini)