Saranno San Francisco 49ers e Baltimore Ravens a sfidarsi nel Superbowl 2013, 47esima edizione, che si giocherà domenica 3 febbraio al Superdome di New Orleans, in Louisiana. Forse non è quello che ci aspettavamo: quantomeno, non per come si era chiusa la regular season che aveva visto chiudere in testa le due Conference, rispettivamente American e National, i Denver Broncos dell’eterno Peyton Manning (passato in Colorado da Indianapolis, dove aveva vinto il titolo nel 2006) e gli Atlanta Falcons. E’ questo però il bello della NFL: nei playoff non ci sono serie, si gioca in partita secca (in casa della meglio piazzata nelle 16 partite di stagione regolare) e quindi le sorprese sono dietro l’angolo, e un infortunio può cambiare la stagione. E’ quello che ad esempio è accaduto ai Washington Redskins, che aspettano una gioia dal 1987 e quest’anno speravano di arrivare alla terra promessa guidati da Robert Griffin III, quarterback al primo anno e già rookie della stagione (uscito da Baylor): peccato che Griffin III si sia infortunato a inizio dicembre e alla resa dei conti (la wild card contro Seattle) il suo ginocchio abbia nuovamente fatto crack, impedendogli di lanciare e correre al meglio e decretando dunque la sconfitta dei Redskins, aprendo inoltre un dibattito che durerà per tutta la offseason circa la bontà della scelta del suo coach di farlo continuare a giocare pur disponendo di una buona riserva. Dunque sarà 49ers-Ravens, e già questa partita racchiude in sè una grande storia: i due head coach infatti (i capi allenatore) sono fratelli: John (il maggiore, un anno di differenza) e Jim Harbaugh vengono da Toledo, Ohio, e tra i due quello ad essere andato più vicino al Superbowl finora è stato l’allenatore dei Ravens, che per due volte è stato eliminato ai playoff dagli “odiati” Pittsburgh Steelers e lo scorso anno è stato fatto fuori al Championship della AFC (la partita prima della finale) dai New England Patriots. Vendetta servita nella notte: i Ravens hanno nuovamente incrociato la squadra guidata da Tom Brady (tre Superbowl in carriera e una regular season chiusa a 16-0 perdendo però proprio la finale per il titolo) e questa volta ne sono usciti vincitori per 28-13, dopo che all’intervallo la squadra del Maryland era sotto nel punteggio. Merito di Joe Flacco, che ha appena compiuto 28 anni e si è regalato il primo viaggio al Superbowl. Dall’altra parte arrivano i San Francisco 49ers, allenati da Jim Harbaugh, che è stato quarterback per una manciata di squadre (una volta è stato convocato per il Pro Bowl, l’All Star Game della Lega che si gioca a fine stagione) prima di ritirarsi nel 2001 e iniziare la carriera da allenatore con i Carolina Panthers, la sua ultima franchigia. Guida San Francisco dal 2011, ed è riuscito a risollevare le sorti dei californiani dopo che sotto la direzione di Mike Singletary la franchigia era diventata una squadra perdente nella NFL. Nel Championship della NFC i 49ers hanno sconfitto gli Atlanta Falcons, che avevano chiuso la regular season con 13 vittorie e 3 sconfitte. Atlanta aveva iniziato alla grande:  



17-0 nel primo quarto grazie al contributo di Matt Ryan, quarterback da Boston College al sesto anno nella Lega; poi la rimonta dei 49ers targato Kaepernick e LaMichael James, fino a sorpassare con il touchdwon di Frank Gore. I 49ers partono in vantaggio: hanno una difesa più rodata, e spesso queste partite si vincono con la difesa. In più hanno già vinto cinque volte il Superbowl (ma l’ultima è datata 1995, vincendo eguaglierebbero il maggior numero di successi detenuto dai Pittsburgh Steelers). Mai dare per scontato qualcosa però: di sorprese, negli ultimi anni, ne abbiamo viste tante; come la doppia vittoria dei New York Giants sui New England Patriots (2008 e 2012). Sarà l’ultima gara nella straordinaria carriera diRay Lewis, inside linebacker dei Ravens che era in campo quando Baltimore vinse il 35esimo Superbowl contro i Giants. Non solo: fu anche votato MVP della gara, e nello stesso anno Defensive Player of the Year. La NFL, come tutte le leghe americane, è fatta di storie da raccontare per anni e anni: non solo i fratelli Harbaugh uno contro l’altro, ma anche l’ultimo ballo di Ray. Basterà ai Ravens per sollevare il trofeo tra due domeniche? Ultima annotazione: lo show dell’intervallo, importante quasi quanto la partita, quest’anno vedrà l’esibizione di Beyonce (forse con la partecipazione del marito Jay-Z e delle ex compagne delle Destiny’s Child Mchelle Williams e Kelly Rowland). Ad aprire con l’inno nazionale invece sarà Alicia Keys.



 

(Claudio Franceschini)

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