“Ha giocato una grande partita, io ho potuto solo difendermi; non sono riuscita ad essere aggressiva”. Ti aspetteresti che a pronunciare queste parole sia Na Li, la cinese numero sei del tabellone degli Australian Open; e invece a parlare così è Maria Sharapova. Il primo Slam della stagione ci regala l’ennesima sorpresa: dopo aver assistito alla sconfitta clamorosa di Serena Williams nei quarti (dovuta anche a problemi alla schiena), questa mattina registriamo l’eliminazione della siberiana contro la vincitrice del Roland Garros 2011, una ragazza che l’anno scorso non era riuscita a ripetersi ad alti livelli e anzi sembrava aver già imboccato il viale del tramonto (ha quasi 31 anni, un età che nel tennis soprattutto in rosa è già considerata alta). La Sharapova era arrivata in semifinale con il record per il minor numero di game concessi alle avversarie (9); aveva schiantato Venus Williams al terzo turno, demolito Flipkens e Makarova, mostrato una condizione eccezionale. Eppure, forse proprio perchè non aveva dovuto affrontare test troppo probanti e quindi non si era sufficientemente testata, alla prova del nove è caduta. Na Li si è dimostrata una tennista solidissima, capace di rispondere colpo su colpo alla russa, giocando palle profonde approfittando della scarsa vena di Maria al servizio. Evidentemente l’ingresso di Carlos Rodriguez (già coach di Justine Henin) nello staff ha fatto bene alla cinese, che si è ritrovata sul più bello e, dopo aver eliminato la Wozniacki (testa di serie numero 10) vola in finale come le era accaduto anche nel 2011 (sconfitta da Kim Clijsters) e sabato mattina (in Australia saranno le 19:30) proverà a prendersi il secondo titolo in un Major. “Forse è stata la partita più bella della mia carriera”, ha detto Na Li. “Oggi so cosa fare in finale, proverò ad applicarlo”. La Sharapova dunque fallisce il tentativo di raggiungere la seconda finale consecutiva a Melbourne: il 6-2 6-2 subito in 93 minuti fotografa alla perfezione il dominio dell’avversaria e la confusione mentale di Maria che, come spesso le accade, quando le cose non vanno bene prova a forzare ma senza un piano ben congegnato in testa. Tantissimi errori gratuiti soprattutto con il dritto, e tutto rimandato alla stagione sulla terra quando Masha dovrà difendere i titoli conquistati a Roma e Parigi.  La siberiana deve anche abdicare dalla corsa al numero uno del ranking WTA; la vetta della classifica resta una questione tra Serena Williams e Victoria Azarenka, l’unica grande favorita della vigilia ad essere ancora in gara. Calcolo semplice: l’americana sarà numero uno se la bielorussa perderà la finale, viceversa se la Azarenka confermerà il titolo del 2012 rimarrà in testa. La favola di Sloane Stephens è finita: troppo forte Victoria sul cemento per poter pensare di fare il colpo grosso. La sconfitta netta non cancella però la grande impresa dei quarti contro Serena Williams: adesso per lei inizia il momento difficile, perchè tutti hanno imparato a conoscerla e dovrà confermarsi a questi livelli, cercando se possibile di spostare ancora più in alto l’asticella. Per il momento la Azarenka resta di un altro pianeta rispetto a lei, anche se sul 5-3 nel secondo set c’è stato un piccolo giallo: la Stephens ha annullato cinque match point e ha strappato il servizio alla numero uno, che è uscita dal campo dopo aver chiesto l’intervento del medico. Rientrata, ha fatto il controbreak e vinto la partita, poi ha parlato di una crisi improvvisa. Di panico? Non sappiamo. La bielorussa resta l’unica sopravvissuta tra le grandi, confermando ancora una volta che in campo femminile ranking e previsioni vengono spesso stravolti. Non così tra gli uomini, dove i semifinalisti sono per tre quarti gli stessi degli US Open: il solo Federer prende il posto di Berdych (che lo aveva battuto ai quarti). Tra pochi minuti in campo Djokovic e Ferrer, mentre si interrompe la corsa di Simone Bolelli e Fabio Fognini: onore al merito dei due italiani che nella semifinale del doppio hanno comunque strappato un break ai gemelli Bryan, la coppia più forte al mondo.



(Claudio Franceschini)

 

(1) Victoria Azarenka (BLR) b. (29) Sloane Stephens (USA) 6-1, 6-4

(6) Na Li (CHN) b. (2) Maria Sharapova (RUS) 6-2, 6-2

 

(1) Bob Bryan/Mike Bryan b. Simone Bolelli/Fabio Fognini 6-4, 4-6, 6-1

Robin Haase/Igor Sijsling b. (3) Marcel Granollers/Marc Lopez 7-5, 6-4

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