Un salto da brividi: è quello che ha fatto Alessia Trost al meeting indoor di Trinec nella Repubblica Ceca. Ha vinto la gara di salto in alto superando l’asticella posta a 2 metri. La Trost, campionessa del mondo juniores in carica, è la terza atleta italiana di sempre a superare questa misura, dopo Sara Simeoni e Antonietta Di Martino. Il 2 metri dell’azzurra è anche la migliore prestazione al mondo nella stagione indoor nel 2013, e migliora di 2 centimetri anche la record italiano Under 23 (1,98) stabilito il 20 gennaio scorso a Udine. Insomma ormai c’è la conferma delle doti tecniche e delle qualità immense della saltatrice azzurra: forse si possono cominciare a sognare successi molto importanti. Quest’anno l’appuntamento principale sarà a Mosca per i Mondiali: se Antonietta Di Martino, altra saltatrice azzurro di livello mondiale, tornasse per questa competizione avremo una coppia di atlete a livello mondiale. E poi alle Olimpiadi di Rio 2016 Alessia avrà 23 anni, l’età giusta per fare qualcosa di veramente straordinario nella sua carriera. Per parlare di questa sua fantastica performance abbiamo sentito proprio Antonietta Di Martino. Eccola in questa intervista esclusiva rilasciata a ilsussidiario.net.
Cosa ne pensa dell’impresa di Alessia Trost, 2 metri saltati a soli 19 anni? Una grande cosa, una grande impresa, da elogiare fino in fondo. Alessia Trost è da ammirare per quello che fatto a un’età così giovane.
Adesso la Trost è veramente entrata nella storia dell’atletica italiana? Si può dire veramente così. Ha fatto una cosa molto importante, saltare 2 metri a 19 anni non è da tutti, non è una cosa assolutamente facile. Complimenti ancora ad Alessia.
Quali sono i suoi margini di miglioramento? Tecnicamente non le manca niente, mi sembra proprio che sia un’atleta in grado di fare ancora meglio, di poter superare distanze ancora più alte. E’ molto brava.
Un talento così non lo si vedeva da anni… Bisogna riconoscere il valore di Alessia, ma devo dire che l’atletica italiana ha talenti che stanno crescendo in tutte le specialità. L’exploit di Alessia non è un caso singolo, stiamo esprimendo delle giovani speranze in ogni disciplina.
Possiamo sperare anche in una vittoria ai prossimi Mondiali 2013 a Mosca? Non lo so, adesso è troppo presto per dirlo, quest’estate poi ci dovrebbero essere tutte le migliori atlete a questo appuntamento. Bisogna vedere se Alessia sarà in grado di migliorarsi ancora, di saltare delle misure ancora più elevate. Nello sport e nell’atletica comunque tutto è possibile, anche che Alessia torni da Mosca con una medaglia d’oro.
E in chiave olimpica la Trost sarà veramente all’apice nel 2016? Dovrebbe essere così, perchè sarà nel massimo della sua forma fisica, sarà cresciuta e migliorata, maturata; e avrà un età ideale per conseguire un risultato importante.
Qual è la sua forza, la parte migliore dell’esecuzione del suo salto?
Ha un buon salto, è leggera, l’appoggio del piede è buono, mi sembra che non le manchi niente quando cerca di saltare l’asticella e anche prima.
Ora bisognerà anche lasciarle il tempo di crescere, lasciandola tranquilla con la possibilità di allenarsi nel modo ideale? Direi di si, dovrà stare attenta, cercare col suo allenatore di non essere pasto dei mass media, per potersi allenare, prepararsi al modo giusto e pensare all’atletica oltre che alla sua vita privata.
Parliamo invece di Antonietta Di Martino: quando ci sarà il tuo ritorno sulle pedane? Non lo so, è ancora presto per dirlo. Sto recuperando dall’infortunio, non voglio forzare i tempi, non posso prevedere i miei tempi di recupero.
Neanche dire se sarai presente ai Mondiali di Mosca? Non so neanche questo, meglio fare le cose lentamente ma bene per un recupero completo.
Quali sono comunque i suoi programmi? Voglio tornare a gareggiare questo si, ma dire esattamente fino a quando non posso dirlo.
Le Olimpiadi di Rio nel 2016? Mi piacerebbe molto, avrò 38 anni; se starò bene fisicamente, perchè no?
Le pesa il fatto che per il suo talento deve spesso salvare l’atletica italiana e darle quei successi che spesso mancano a questo sport? Non è facile ma è così: spesso mi chiedono molto, pretendono che porti a casi quelle vittorie che certe volte non sono in grado di portare a casa. Faccio il conto anche con la mia altezza, sono 1,69 e salto 2 metri: non è cosa da poco e non ci riesco sempre. Non riesco sempre a essere competitiva al massimo.
Sono anche le sue vittorie che hanno portato a chiedre sempre il massimo… Lo capisco, quando sei un’atleta importante tutti vogliono da il massimo da te, ma si fa quello che si può, ognuno prima di tutto è una persona prima di essere un campione.
(Franco Vittadini)