Le condizioni fisiche del campione del Mondo Christof Innerhofer tengono banco nella Nazionale italiana di sci alpino. L’altoatesino, nato il 17 dicembre 1984, iridato del super-G ai Mondiali di Garmisch 2011, quando vinse anche l’argento in super-combinata e il bronzo in discesa, e vincitore di quattro gare di Coppa del Mondo in carriera (due discese, un super-G e una super-combinata), è stato spesso tormentato dal mal di schiena nel corso della sua carriera, e anche la passata stagione di Innerhofer ne fu pesantemente condizionata. Ora la situazione è sostanzialmente la stessa, anzi: Christof fa sempre più fatica a reggere i ritmi di una vita in cui deve dare più spazio alle terapie piuttosto che agli allenamenti. Ormai l’azzurro è di casa a Schhliersee, piccolo centro bavarese a 40 km da Monaco di Baviera dove si fa curare dal dottor Martin Auracher: “Solo in estate avrò percorso 30.000 km su quella strada. Se ne avessi potuti percorrere un centesimo sugli sci, ora sarei imbattibile”, ha raccontato alla Gazzetta dello Sport. Lo conferma il fatto che a novembre – durante un breve periodo di tregua dai dolori – Innerhofer vinse la discesa libera di Beaver Creek nonostante non fosse al top della forma appunto per i pochi allenamenti. Poi il mal di schiena è tornato a perseguitarlo, e i risultati sono calati. Per fortuna la squadra di velocità ci regala ugualmente molte gioie, in particolare con il veterano ritrovato Werner Heel e con i rampanti Matteo Marsaglia (vincitore in super-G sempre in America) e Dominik Paris (che ha trionfato sulla Stelvio di Bormio), ma quello del campione del Mondo è davvero un dramma sportivo: “Ci sono giorni in cui mi pare impossibile sciare, ma non posso usare solo cortisone. Mi avevano infiltrato prima di partire per l’America, ma al ritorno in Europa sono tornati i dolori”. Nelle ultime settimane si può dire che siano stati forse di più i giorni in cui è andato a Schhliersee rispetto a quelli in cui è riuscito ad allenarsi. Una vita davvero difficile, e che ovviamente preoccupa non poco tutto l’ambiente azzurro in vista dei Mondiali di Schladming, che si disputeranno fra un mese e in cui ‘Inner’ proverà a difendere ben tre medaglie: “Fra 10 giorni c’è Wengen e poi Kitzbuehel, cercherò di dare il massimo, prove e gare come allenamenti”.



Di fermarsi non vuole sentirne parlare: “Non penso, vorrei arrivare a fine stagione, fermarmi un mese per cercare di andare a fondo a questa situazione per poi stilare con i sanitari ed i tecnici un programma di allenamento per la stagione olimpica”. Di certo non si parla di provare il gigante, e anche per le combinate la situazione non è rosea, dal momento che non si sta allenando in slalom. “Meno male che almeno quando sono a casa riesco a condurre una vita normale, e la mia fidanzata Martina mi aiuta a non pensare a questi problemi”. Che però potrebbero accorciargli la carriera: “Se due anni fa mi avessero chiesto sino a quando intendo rimanere in Coppa del Mondo, avrei risposto fino a 35-37 anni. Ora dico due stagioni, anche se di anni ne ho solo 28. Così non è facile andare avanti”. Insomma, le Olimpiadi di Sochi 2014 potrebbero essere l’obiettivo finale della sua carriera. E sarebbe davvero un peccato, pensando a quanti discesisti sanno fare grandi cose dopo i 30 anni…

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