La discesa libera femminile di ieri ai Mondiali di Schladming è stata fantastica per l’Italia. La medaglia d’argento vinta dalla bresciana Nadia Fanchini alle spalle della francese Marion Rolland e davanti alla tedesca Maria Riesch (clicca qui per la cronaca della gara) è una bellissima storia di sport e di vita. La carriera di Nadia è stata contrassegnata da molti bei risultati ma ancora più infortuni: prima di ieri un bronzo mondiale nel 2009 più una vittoria, due secondi posti e sei terzi posti in Coppa del Mondo, ma anche una serie di problemi fisici – compresa persino una aritmia cardiaca – a dir poco impressionanti, che hanno bloccato più volte la carriera di colei che forse più di ogni altra atleta italiana avrebbe potuto essere l’erede di Deborah Compagnoni. In particolare l’infortunio patito a Sankt Moritz nel gennaio 2010 è stato devastante, anche perché un anno dopo si fece male di nuovo facendo l’apripista a Cortina. Poteva essere la fine della sua carriera, invece Nadia non si è arresa ed è tornata in gara: quest’anno qualche buon risultato in gigante, ma francamente questi Mondiali dovevano essere solo un’altra tappa del cammino di ripresa. Il super-G di martedì scorso, chiuso con un risultato deludente che l’aveva spinta a piangere, ne sembrava la conferma. Invece ieri Nadia ha compiuto una vera e propria impresa: non ha vinto solo perché ha perso qualcosa nel tratto di scorrimento puro, ma nella percorrenza delle curve ha impartito a tutte le avversarie una lezione su come si scia. Abbiamo contattato proprio Nadia Fanchini per commentare questa impresa: ecco cosa ci ha detto in questa intervista per IlSussidiario.net.
Una gara stupenda, una medaglia da incorniciare: Nadia Fanchini è tornata a volare? Sì, lo ammetto: sono troppo felice, sono ritornata a essere forte. Questa gara al Mondiale mi ha ridato convinzione in me stessa e anche un morale incredibile. Ora penso al futuro e voglio continuare nel migliore dei modi la mia carriera.
Il primo grazie lo devi dire alla tua forza di reazione e alla voglia di non mollare mai? E’ così, non ho mai mollato, non mi sono arresa. E’ stato possibile grazie alla mia passione per lo sci, alla mia voglia di crederci, alle persone che mi sono state vicine per darmi la carica giusta. Devo ringraziare anche loro se sono tornata a questi livelli.
Come hai passato questi anni di continui infortuni? E come li hai superati?
E’ stata durissima, ho fatto tre operazioni, ho sofferto tanto, ho stretto i denti. Proprio il mio carattere mi ha consentito di andare avanti, di arrivare a questo argento. Finora ho conquistato due medaglie ai Mondiali, un argento e un bronzo, penso che non sia per niente un bilancio negativo.
Sei contenta di questo risultato, o speravi nell’oro? E’ un risultato bellissimo, non posso che essere contenta. E’ un momento fantastico.
Un giudizio su Marion Rolland e Maria Riesch, con te sul podio ieri? Sono tutte e due sciatrici straordinarie. La Rolland era già andata bene su questa pista che le piace moltissimo. Aveva conquistato due podi qui nella scorsa stagione. La Riesch è un altra sciatrice molto valida. Sono due atlete fortissime.
Solo pochi giorni fa piangevi dopo il Super-G: cosa è cambiato? E’ stato uno sfogo, è normale che possa accadere, volevo fare bene e sono rimasta delusa da quel risultato.
Cosa ti aspetti ora dal finale di stagione e dai prossimi anni? Vorrei innanzitutto fare una buona prova nel gigante in questi Mondiali. Ci tengo tantissimo. Poi vorrei fare un buon finale di stagione, partecipare alle finali delle competizioni in cui gareggio. E quindi continuare così, essere sempre su buoni livelli.
Ci saranno le Olimpiadi l’anno prossimo, ci pensi già? No, non ci penso. Certo prendere una medaglia a Sochi, senza per forza vincere l’oro, è il sogno di ogni atleta. Questa è una cosa normale.
Hai ricevuto tanti messaggi di congratulazioni, tanti messaggi d’affetto dai tuoi amici, dai tuoi fans? Sì ne ho ricevuto tanti, veramente tanti, mi hanno fatto molto piacere. Sono proprio contenta, specie per quelli delle persone che non mi hanno abbandonato nei momenti di maggiore difficoltà che ho passato.
Cosa vuol dire avere in squadra Elena e Sabrina, che rapporto c’è con loro? C’è un rapporto molto bello, non c’è competizione, è fantastico stare con Elena e Sabrina nella Nazionale. Sono proprio contenta di tutto questo.
(Franco Vittadini)