Prima gara a Schladiming, e subito il fattaccio. I Mondiali di sci alpino non potevano iniziare in maniera peggiore: per la cronaca il Super-G femminile lo ha vinto chi doveva vincere, ovvero la slovena Tina Maze; ma la sua medaglia d’oro rimane decisamente oscurata dall’incidente occorso alla sua grande rivale, quella Lindsey Vonn che dal 2008 al 2012 ha vinto tutto e a più riprese. Per l’americana questa kermesse era l’occasione per risalire la china in una stagione per lei buia e fatta di tante interruzioni e rincorse in classifica; si è tramutata in un lungo incubo quando, appena dopo il primo intermedio, il ginocchio ha ceduto di schianto e la sua discesa è terminata con un volo in elicottero verso l’ospedale. La prima diagnosi è gravissima: si parla di rottura del piatto tibiale, cosa che, fosse confermata, significherebbe che nella migliore delle ipotesi la stagione della sciatrice del Minnesota è finita. Nell’era delle telecamere e del tutto in diretta, le immagini drammatiche della caduta della Vonn sono state accompagnate dalla reazione di Tina Maze: la slovena era scesa appena prima, e dal fondo della pista stava assistendo molto interessata alla gara dell’avversaria (del resto c’era di mezzo una medaglia d’oro). Il suo volto sorridente, nel constatare che la Vonn si trovava in svantaggio, si è trasformato in una maschera di drammatica incredulità. Dopo la gara, raggiunta dai microfoni, ha faticato a trattenere le lacrime nel rispondere alle domande: “Ci conosciamo tutte, siamo avversarie ma c’è rispetto. E’ difficile accettare quello che è successo”. E ancora: “Sappiamo che il nostro sport può essere pericoloso, ma poi non si pensa mai che ci si possa fare davvero male. Vediamo cosa accadrà a Lindsey: è una grande combattente, una grande sportiva. Spero non sia nulla di grave”. Purtroppo è grave: si parla già di carriera a rischio per l’americana (che ha 28 anni). Le parole della Maze omaggiano una sana rivalità nello sport, quello che dovrebbe sempre essere. Lo aveva detto anche Julia Mancuso (oggi medaglia di bronzo), parlando proprio delle due super campionesse: “Se loro mi battono vuol dire che sono più forti di me, e allora hanno il mio rispetto”. Che poi Tina Maze abbia comunque festeggiato sul podio fa parte del gioco: l’oro l’ha vinto lei ed è giusto che abbia alzato le braccia al cielo e abbia accettato la medaglia. Una campionessa però non può essere tale se non ha un alter ego con cui misurarsi, dalla quale prendere batoste per poi rifilarle a sua volta: ecco perchè Tina Maze, al di là dell’aspetto umano che la fa dispiacere per la sorte dell’americana, spera davvero che Lindsey Vonn torni presto, e se possibile più forte di prima.
(Claudio Franceschini)